10 motivi per cui non dovreste leggere i post che iniziano con 10 motivi per 
domenica, 6 maggio, 2012, 11:03 - Generale

1) Sono di solito traduzioni di articoli americani (che dovreste aver) gi letto altrove. Se sono americani, andate alla regola successiva
2) Di solito le avete gi lette da altre parti, solo in un ordine diverso
3) Sempre pi spesso, sono in forma di infografica. E ho detto tutto.
4) Non sono quasi mai davvero vissuti davvero sul campo da chi li scrive
5) I casi citati sono sempre quei soliti cinque o sei, che vi propongono ovunque
6) Se ci cliccate sopra, incentivate il fenomeno. E ne compariranno altre dieci. Non volete uninternet piena di post che iniziano con 10 regole per, vero?
7) Il titolo pensato per i motori di ricerca e non per voi
8) Di solito sostengono che un certo social media dovete assolutamente usarlo
9) Le ultime, per arrivare a dieci, sono sempre tirate per i capelli (come questa)
10) Ma soprattutto: le regole che dovete rispettare sono quelle che capite da voi, provando, sbagliando e applicando e misurando con i vostri clienti/utenti/amici
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Il Marketing dello sviluppo 
gioved, 3 maggio, 2012, 20:40 - Generale


L'imprenditore dell'azienda nascente un animale speciale, non c' scuola che possa seriamente pensare di insegnare a tutti come si crea un'impresa dal nulla ma, grazie al cielo, di imprenditori ne nascono tutti i giorni. La gestione dell'azienda gi sbocciata invece un mestiere normale, che in tanti possono imparare, a patto che lo imparino davvero, e la gestione dell'azienda che vuole crescere una parte di quel mestiere e si chiama marketing.

Gianni Marinozzi - Il Marketing dello sviluppo; 2005 ed. Franco Angeli - Milano, pag. 38
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La Cina alla conquista delleCommerce 
gioved, 3 maggio, 2012, 01:39 - Generale


L'informatizzazione del paese e l'aumento dei salari tra i principali motivi del prossimo sorpasso agli USA
Dopo aver appurato che leCommerce un ottimo strumento anti-crisi, oggi analizziamo un paese Asiatico che sta facendo la parte da leone nel campo.
La popolazione Cinese sta dimostrando nel tempo un crescente ricorso agli acquisti online, generando numeri che la fanno posizionare al secondo posto dopo gli Stati Uniti per volume.

Esistono motivazioni specifiche per le quali la Cina sta facendo cos tanto ricorso alleCommerce, motivazioni che spaziano da quelle di carattere demografico a quelle di carattere geografico fino a quelle puramente economiche.

Numeri chiave delleCommerce in Cina
Il mercato Cinese delleCommerce vale qualcosa come 300 miliardi di dollari, un numero impressionante se si pensa che ad oggi soltanto poco pi di un terzo della popolazione ha accesso a internet e che circa il 25% fa spese online, percentuale destinata a salire al 44% nel 2015.
Numerose ricerche di mercato hanno affermato che nel 2015 la Cina diventer il primo paese al mondo per spesa in eCommerce, superando quindi gli Stati Uniti.
I fattori chiave che determineranno il sorpasso sono la crescente informatizzazione della popolazione e il valore dei salari che crescono del 12% su base annua, andando ad infoltire la classe media Cinese.
Secondo una ricerca del Boston Consulting Group oggi lacquirente medio Cinese spende 490$ lanno in acquisti online, mentre ci si aspetta che questa cifra possa aumentare fino a 1.000$ nel giro dei prossimi 4 anni.

Il ruolo dei social media
Inutile dire che anche nel continente Asiatico i social media stanno rappresentando un fenomeno di grande influenza sulle abitudini di vita e di acquisto delle persone.
Tuttavia i Cinesi utilizzano social network e fonti informative molto diverse da quelle del mondo occidentale, ad esempio Baidu rappresenta il principale motore di ricerca e Weibo il principale social netowork (circa 300 milioni di utenti), sul quale molti brand Americani ed Europei sono gi presenti.
Anche se i social media sono molto influenti, gli utenti Cinesi al momento si fidano molto pi del passaparola e delle opinioni che leggono sui blog di loro conoscenza, mentre fanno meno affidamento sulla comunicazione dei blog ufficiali dei brand.

Cosa cercano i clienti Cinesi nelleCommerce?
Il cliente Cinese una persona molto sensibile al prezzo dei beni che acquista e in questo mercato sono senzaltro favoriti i brand con unofferta molto competitiva in termini di prezzo.
Inoltre i Cinesi danno molto valore al customer service e spesso prima di procedere allacquisto telefonano al numero del servizio clienti per sincerarsi della bont dei prodotti.

Il Boston Consulting Group individua nella facilit di accesso ad internet uno degli elementi che stanno favorendo la crescita delleCommerce in Cina, insieme ad un sistema di spedizioni davvero conveniente. La Repubblica Popolare Cinese offre infatti un servizio da 1$ al Kg, contro i 6$ al Kg degli Stati Uniti.

Come avvicinarsi al mercato Cinese?
Innazitutto per inquadrare la struttura del mercato Cinese del commercio elettronico necessario comprendere che si tratta di un mercato molto concentrato. Il 90% dei consumatori infatti si affida principalmente ad Alibaba e a Taobao acquistando prevalentemente abbigliamento, macchine fotografiche digitali, offerte per viaggi last minute e prodotti cosmetici.
Viste le specificit culturali, normative, logistiche e quelle riguardanti i sistemi di pagamenti Cinesi, raccomandabile, a chi si avvicina a questo mercato con una propria offerta commerciale, fare affidamento alle piattaforme di rivendita Cinesi che conoscono molto bene il mercato e possono aiutare i commercianti esteri a ridurre i rischi, soprattutto in fase iniziale.

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Come si spiega il lavoro del doodler? 
luned, 30 aprile, 2012, 12:34 - Generale

La settimana scorsa ho letto due notizie che mi hanno colpito e che, almeno apparentemente, non hanno un gran legame tra loro.
La prima parlava della difficolt, per chi lavora online, di spiegare ai migranti digitali (chi non nato con un computer nella culla) che tipo di lavoro fa.
Come fai a spiegare a una nonna che chiama la nipote in America via Skype che non paga niente se non la connessione? Figurati poi se devi raccontare che tipo di lavoro fai. Chi lavora per la rete, immateriale e poco concreta agli occhi di molti, non svolge un lavoro reale.
Alla fine dellarticolo un ragazzo raccontava della propria esperienza nel dover spiegare ai genitori il suo lavoro nel web marketing. La sua soluzione, tanto per non discostarsi troppo dalle nuove tecnologie stata la creazione di un video che ricordava un "libretto di istruzioni" di un mobile Ikea da montare.
Internet entrato nella nostra vita da tempo, quasi nessuno si ricorda com'era la vita prima delle mail, com'era meno immediato ottenere le informazioni. Ma dietro tutto un meccanismo che sta cambiando il nostro modo di vivere e che sar il futuro per molti lavori, ci sono ovviamente persone che ci lavorano o che utilizzano questo mezzo per lavorare, per accorciare le distanze, per esprimere la propria creativit. Pi di tante altre invenzioni, questa continuamente in progress e destinata a non essere sostituita da altro.
La rete agisce in primo luogo sulla vista che, come gi ampiamente dimostrato, il senso pi ricettivo alla "prima occhiata".
Le immagini risultano quindi fondamentali, devono essere curiose, d'impatto, piene di significato senza bisogno di molte spiegazioni.
Google, attraverso i doodle, fa proprio questo. E qui entra in gioco la seconda notizia che ho letto. Il gigante di Mountain View forse in crisi di fantasia perch ha appena pubblicato un annuncio di lavoro per aspiranti doodler. Il primo requisito la fantasia e la creativit perch i doodle giocano sulla curiosit che disegni e immagini particolari suscitano nella nostra mente e, a volte, ci fanno tornare bambini. La notizia ha suscitato l'attenzione dei maggiori giornali italiani, stupiti per un annuncio di lavoro cos fuori dallordinario. Chi avrebbe mai pensato che un dettaglio apparentemente insignificante della homepage di un motore di ricerca avrebbe acquisito, anno dopo anno, una tale importanza da avere bisogno di nuove menti creative?
Le selezioni sono aperte, doveste essere assunti dovrete solo trovare il modo di spiegare a mamma e pap che mestiere il doodler!

Alice Wetzl
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La start-up della moda digitale: mettersi in gioco con app, siti e social media 
sabato, 28 aprile, 2012, 23:10 - Generale

Ieri a consigliare un cliente nell'acquisto di un abito o di un capospalla era un commesso: abile nell'individuare a occhio la taglia giusta e la forma pi adatta ad esaltare i punti forti della silhouette, premuroso nel dare consigli ad hoc. Domani, invece, chi entrer in un negozio alla ricerca di un capo d'abbigliamento - o un accessorio, di lusso magari - si trover una figura simile e, allo stesso tempo, completamente diversa: un sale assistant che, sulla base di una fotografia scattata con lo smartphone, in pochi minuti, sar in grado di consegnare al cliente il pezzo desiderato, complice la Rete, un sistema di catalogazione tecnologicamente raffinato e un tablet per la consultazione del catalogo di collezione.

Il mondo digitale ha rappresentato e rappresenta tuttora il pi importante agente accelerante che il settore moda-lusso potesse immaginare: negli ultimi 5 anni le aziende di moda sono approdate alla dimensione online sperimentandone le varie declinazioni, dal sito web alla sfilata in streaming, fino ad arrivare ai pi recenti strumenti e servizi che spaziano dalle app, pensate per fidelizzare gli utenti, allo showroom online, senza dimenticare il processo di digitalizzazione che sta cambiando le fasi creative e produttive del sistema moda.

Dietro le quinte, un esercito di professionisti che fanno del continuo aggiornamento il proprio primo comandamento.
Se prima bastava una persona per gestire le fasi di concept, design e sviluppo, oggi le personalit richieste sono diverse e pi complesse: Anche sul piano delle professionalit si naviga a vista: ci vogliono persone ad hoc, in grado di far fronte a un'interazione complessa e in continua evoluzione.
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