Analisi netnografica della web tribe di True blood 
domenica, 12 agosto, 2012, 11:02 - Generale


Trueblood è una serie televisiva statunitense creata da Alan Ball e basata sui romanzi del Ciclo di Sookie Stackhouse della scrittrice Charlaine Harris. Lanciata nel settembre nel 2008 la serie ha vissuto un successo planetario, consacrata anche in Italia già dal suo debutto nell’aprile 2009. Diventata un cult tra i serial a tema vampiresco ha visto crescere nel corso degli anni il numero dei suoi fan, il cui ritrovo privilegiato per discutere e parlare spontaneamente di questo tv brand è come al solito la rete. Vediamo quali sono stati i risultati dell’analisi interpretativa svolta dal Centro Studi Etnografia Digitale sulla Web Tribe di True blood.

True blood parla sì di vampiri ma non è un prodotto per adolescenti, dove i canini ipersviluppati sono pretesto per un romanticismo melenso e tragico. E’ trash, violento, ha scene di sesso esplicito e al tempo stesso è una serie d’autore,con dialoghi e situazioni mai banali. Un prodotto adulto e diverso dagli altri.

Ecco come lo descrive Luca Tremolada, penna del settimanale Nova 24 de ilSole24ore, in un articolo in cui riporta e commenta lo studio sulla community digitale di True blood svolto da Viralbeat in collaborazione con CSED, e che ha coinvolto direttamente importanti professionisti del settore quali Alex Giordano (direttore e co-fondatore del CSED), Giovanni Boccia Artieri (Professore ordinario presso la Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo), Angelica Della Torre (web analist del dipartimento Brand Reputation Management di ViralBeat) e Alessandro Caliandro (Responsabile del Dipartimento di Etnografia Digitale di Viralbeat).

I risultati dell’analisi interpretativa svolta a seguito di un’osservazione netnografica presso questa particolare web tribe di “serial addicted” non sono orientati allo sviluppo di strategie di social media marketing vere e proprie, quando allo studio di alcune evidenze socio-antropologiche che raccontano degli “effetti collaterali” del social media marketing.

Per il suddetto studio, sono state rilevate 4.045 conversazioni in lingua italiana relative a True Blood, nel periodo che va dal 1/04/2010 al 21/07/2010. Da queste conversazioni sono state estratte, a seguito di analisi semantica, 1308 opinioni.

IL CASO TRUE BLOOD: CONSUMO TELEFILMICO SU MEDIA DIGITALI

Vi invitiamo a scaricare il pdf integrale relativo allo studio attraverso questo link e a porci tutte le domande sia sullo studio e l’analisi interpretativa specifica che sulla metodologia d’analisi netnografica. Ecco il cosa troverete nel documento:

1. Introduzione

1.1 I contenuti narrativi online come piattaforma di “senso”

1.2 Perché studiare i fan

2. Metodologia d’analisi netnografica

2.1 True Blood web tribe

2.2 Campo topologico: contesti mediali e contesti tematici

2.3 Quali sono le caratteristiche di una web tribe?

2.3.1 Insight commerciali

2.3.2 Insight culturali e narrazione di sé

2.3.3 Quattro retoriche narrative: silenzio, stilemi, figure e giochi di verità

3. Analisi Interpretativa

3.1 Analisi degli insight commerciali

3.2 Insight commerciali: il côté positivo

3.3 Insight commerciali: il côté negativo

3.4 Analisi degli insight culturali

3.5 Strumenti per l’analisi degli insight culturali: stilemi, figure, giochi di verità

3.6 Etica: forme di vita alternative e resistenti

3.7 L’etica della TB web tribe: be adult and be stupid!

4. Riflessioni conclusive

5. Conclusioni riassuntive
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Nessuno clicca gli annunci di Google?  
sabato, 11 agosto, 2012, 11:10 - Generale


Pubblichiamo oggi un articolo realizzato su una ricerca della Wordstream dal titolo “The War On Free Clicks”, che può essere considerato un nuovo capitolo della saga sulla guerra stella per il posizionamento sui motori di ricerca, e sulle migliaia di considerazioni fatte sui risultati prodotti dalla ricerca organica.

Quello che hanno fatto a WordStream è stato in pratica “studiare quale impatto hanno avuto i format vecchi e nuovi dell’advertising di Google stanno avendo in media sui risultati del motore stesso“.

Negli Stati Uniti hanno rilevato che i click sui link sponsorizzati battono quelli risultati dalla ricerca organica per un rapporto di 2 a 1 sulle keywords ad alto intento commerciale.

Tuttavia specificano che in termini “complessivi” i click sui link da ricerca organica superano ancora quelli della paid search, ma molto dipende dalle keywords utilizzate (ovviamente…). Se infatti la ricerca viene fatta utilizzando keyword con “high commercial intent” – ovvero utilizzate proprio con l’intenzione di acquistare un prodotto o servizio – queste hanno un maggior valore (inteso come maggiore probabilità di click) rispetto a quelle per cui lo scopo della ricerca è di tipo “informativo”.

Quindi, quando un utente cercherà attraverso il motore di ricerca di Google un prodotto o servizio da acquistare utilizzerà molto probabilmente keyword che attiveranno una pagina contenente link sponsorizzati più predisposti a ricevere click rispetto a quelli della ricerca organica. In realtà però, come si vede nell’infografica nella parte PAID ADS ARE GAINING GROUND questo tipo di keyword producono pagine di ricerca in cui la parte above-the-line è quasi integralmente occupata da paid ads.
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5 app mobile per gli online marketer che lavorano anche nelle ferie d’agosto 
venerdì, 10 agosto, 2012, 14:55 - Generale


Un’app per i SEO specialist, per chi si occupa di social media marketing, per chi ha sempre voglia di farsi venire idee, per chi vuole essere sempre on line anche sotto l’ombrellone.
Ci sono volte che penso di non usare il 100% del potenziale del mio smartphone (iPhone) quando ce l’ho tra le mani. Allora cerco un po’ in rete qualche nuova recensione di mobile app con cui integrare quelle già presenti nella mia libreria iTunes; magari che possano rendermi più semplice seguire le attività inerenti il mio lavoro on line anche quando sono lontano dal desktop (in realtà la fase preliminare è quella di eliminare le invisible app, quelle che una volta installate non ho mai più aperto).

Per i SEO, social media manager, web strategist o web specialist di qualsiasi tipo, riuscire a supervisionare il proprio lavoro quando non si è a casa o a lavoro, è un po’ croce e delizia. Sicuramente non perdiamo mai d’occhio ciò che accade, sicuramente non riusciremo mai a staccare la spina completamente anche in periodo di ferie. Quindi, per la felicità dei vostri partner ecco qualche app mobile utile per tenere sotto controllo le nostre attività on line anche in ferie.

1. Quicklytics – Google Analytics App

[iOS - 3,99€] Quicklytics è di sicuro l’app più pratica e semplice da usare per controllare il proprio account su Google Analitycs. Bastano davvero pochi secondi per avere in tempo reale tutti i dati più importanti sul traffico dei siti gestiti: numero di visitatori unici, pagine visitate, visualizzazione media delle pagine e frequenza di rimbalzo. Questi ovviamente sono solo i dati immediatamente visibili nella schermata principale. Infatti, è possibile inoltre ricevere Report sui visitatori, sui Contenuti, come siamo messi con gli obiettivi fissati, e nel caso il vostro sito sia un E-Commerce, Quicklitics include dati sulle transazioni e ricavi, totale delle transazioni e performance di ogni singolo prodotto.

Un’ottima alternativa a questa app per utenti Android è certamente la celebre Google Analytics, su cui non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.
Altra ottima app del segmento Analytics è Analytics App. Non economica anche questa [5,49€] ma assolutamente meritevole di attenzione. Quicklytics è preferibile a mio parere perché notevolmente più “leggera”, tuttavia quest’ultima permette il login con account multipli, e potrebbe essere una caratteristica che fa la differenza.

2. iSEO

[iOs, 1,59€] iSEO è una buona app, la migliore tra le app iPhone per SEO che ho testato, che permette di tenere traccia dei progressi SEO di un dominio. Molto facile da usare, presenta subito statistiche SEO che vanno dall’Alexa Rank, Google Pagerank, Alexa Backlinks, Link popularity, Google Backlinks, fino ad arrivare alle Social Mentions. Permette infatti di avere snapshot delle social media activity delle proprie pagine Facebok, e una panoramica della keyword density. Cosa molto figa è possibile individuare rapidamente quali contenuti pubblicati hanno performato meglio rispetto ad altri, e non solo riguardo ai propri ma anche quelli dei siti competitor.

3. Gestore delle Pagine Facebook

[iOs] Che facciamo, un occhio alle Pagine Facebook non glielo diamo? Lanciata nello scorso Maggio, è stata recentemente aggiornata con qualche novità degna di nota. Su tutte la possibilità di caricare foto negli album della propria Pagina, e visualizzare le foto allegate ai messaggi. Sono stati risolti un po’ di bug e problemi vari, annunciati come generico miglioramento delle prestazioni (sì, in sostanza una di quegli aggiornamenti di cui non si riesce mai a intuire l’effettivo miglioramento). Fatto sta che è FREE e al momento una delle migliori soluzioni per monitorare l’attività delle pagine facebook via mobile.

4. Hootsuite

[iOs] C’è poco da fare, Hootsuite in tutte le sue versione spacca. Abbiamo parlato così tanto di quest’app che non scendo nei dettagli. Dico solo che è probabilmente la più conosciuta, utilizzata e diffusa app per la gestione multipla e la programmazione dei post sui social network più importanti del momento. La sua versione mobile, disponibile sia per iPhone che per iPad, è solo una straordinaria e naturale estensione del suo potenziale da utilizzare on-the-road.

5. MindMeister

[iOs, Android] L’ultima di cui vi parlo è la mia preferita, ed è utile per i professionisti di ogni settore. Perché centra con le ferie? Perché nessuno di noi riesce mai a fermare il cervello. Le migliori idee spesso vengono in condizioni in cui la mente è rilassata. Avere un’app che ti consente di creare una mappa concettuale del lavoro da svolgere è un’ottima opportunità per impostare subito il lavoro, da sviluppare magari in seguito.
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Fiat 500, la nuova generazione sbarca oltreoceano 
giovedì, 9 agosto, 2012, 11:21 - Generale


Fiat 500 torna nelle televisioni statunitensi con la nuova pubblicità “Immigrants“.

Lo spot racconta la rinascita del brand torinese, in modo smart ed elegante, per l’esigente pubblico americano!

Una versione moderna dei migranti nostrani, con una serie di Fiat 500 che si tuffano dalla costa amalfitana per raggiungere New York, sulle note di “Torna a Surriento“, rivisitata da Arianna&Pitbull.

L’agenzia Paul Pananek ha impiegato 12 giorni per riprendere il viaggio delle sei 500, con la collaborazione di uno stuntman anfibio e una gru.

Lo stereotipo del Bel Paese avrà catturato i cuori degli yankees?
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Neymar veste a camisa de dez marcas na TV 
mercoledì, 8 agosto, 2012, 09:49 - Generale
Levantamento do Controle da Concorrência aponta que o craque Neymar apareceu, entre janeiro e julho deste ano, 3.837 inserções comerciais na TV aberta. Apenas em julho, mês de férias, foram 1.053 inserções. Chama atenção, também, o número de marcas para as quais ele empresta a imagem.

São dez, no total: Ambev, Baruel, Claro, Grupo Santander, Johnson Controls, Lupo, Nike, Panasonic, Unilever e Volkswagen - anunciante que, no momento, mantém dois filmes diferentes com o jogador. Em dezembro passado (período anterior ao levantamento feito pelo Controle da Concorrência), curiosamente, três comerciais estrelados pelo atleta estrearam no mesmo dia.

Hoje, a imagem de Neymar é gerida por quatro empresas: a 9ine, de Ronaldo, Marcus Buaiz e do Grupo WPP; a IMX Talent, sociedade entre Eike Batista e IMG Worldwide; o Santos, clube ao qual ele está vinculado; e a Neymar Sports, empresa do jogador e de seu pai. Todos esses contratos passam pelo empresário do jogador, Wagner Ribeiro.

Assista, abaixo, alguns dos comerciais protagonizados por Neymar.


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