Project mapping, la moda diventa tech 
mercoledì, 18 luglio, 2012, 06:42 - Generale
Lo scorso 4 luglio al Teatro Antoine a Parigi è stata presentata la haute couture del famoso stilista Frank Sorbier.

L’evento non ha nulla a che vedere con le solite sfilate dove decine di modelle percorrono la passerella. Quella che è andata in scena è stata invece la tecnologia. Per la performance, infatti, lo stilista ha collaborato con Intel, la più grande azienda multinazionale produttrice di microprocessori.



Durante la sfilata, sulla passerella era presente un’unica modella con indosso un abito bianco su cui venivano proiettate figure e forme di ogni genere, dando vita ad una performance sognante e romantica.

L’atmosfera della sfilata è stata enfatizzata dal racconto live di Pelle d’asino, una fiaba popolare francese. La storia aveva come protagonista, nel ruolo di principessa, la modella dall’abito cangiante.

La proiezione di colori sullo sfavillante vestito è un esperimento di project mapping su abiti, che ha il merito di evolvere il concept di sfilata trasformandolo in un mix di moda e tecnologia.

La caratteristica più impressionante dell’innovativa passerella è il contrasto tra l’immobilismo dei modelli e il frenetico movimento delle forme digitali proiettate sull’abito della principessa e sulle pareti del teatro (o sui fondali della scena).

Mostrare abiti nelle vetrine in continuo e dinamico movimento potrebbe essere la prossima tendenza nell’esposizione di capi d’abbigliamento.

La tecnologia Intel dunque, è stata il cuore di questo evento artistico eccezionale che si prevede avrà ulteriori risvolti nel mondo della moda. Il Project mapping, ovvero la tecnica che consente di realizzare una mappatura di un oggetto sul quale verranno proiettate delle animazioni in 3D, si sta imponendo come un nuovo trend nel mondo del retail.

È della stessa opinione Frank Sorbier che, al termine della sfilata tech, descrive la sua collezione come “un ponte tra il passato, il presente e ciò che il futuro potrebbe essere”.

Le sfilate del futuro diventeranno delle esperienze digitali sempre più coinvolgenti?
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Cercare lavoro può avere anche un interessante lato b 
martedì, 17 luglio, 2012, 06:34 - Generale


Le notizie che riguardano la disoccupazione sono ormai praticamente quotidiane, il loro tono allarmistico pure e la voglia di girare pagina o cambiare canale ancora di più.
Lamentarsi senza passare all’azione non porta mai a molto, bisogna passare all’azione e, si sa, in questo i tedeschi sono da sempre campioni.
Sfruttando il talento del fotografo Markus Mueller, il governo tedesco ha promosso una campagna di sensibilizzazione per i giovani disoccupati che ha come scopo quello di rendere appetibili mestieri “manuali” da molti ormai considerati desueti e non alla propria altezza.
Il claim della campagna di sensibilizzazione è semplice ma di sicuro impatto: “Più attraente di quanto credi”.
Giocando sul luogo comune delle padrone di casa che sbirciano gli operai al lavoro, con la mezza luna in vista, Markus Mueller ha fotografato idraulici, elettricisti, meccanici, imbianchini che indossano la maglietta con lo slogan della campagna, creando da subito rumors in rete e rendendo oggetto del desiderio la t-shirt protagonista della campagna.
Personalmente non ho mai potuto vantarmi di aver avuto un idraulico degno di nota, ma dovesse capitare di vedere arrivare in casa un giovane al posto del solito vecchiettino simpatico e gioviale, vorrà dire che la campagna di Mueller avrà avuto proseliti anche in Italia.

Alice Wetzl
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108 panda invadono Londra 
lunedì, 16 luglio, 2012, 06:17 - Generale


Da Trafalgar Square, dove si sono esibiti con mosse di tai-chi, fino a Covent Garden, dove hanno dato vita ad un vero e proprio party, 108 attori vestiti da panda hanno attirato l’attenzione dei cittadini londinesi in occasione della "Panda Awareness Week".

108 è anche il numero di panda (quelli veri) che attualmente ricevono le cure presso la Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding.


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Crackers gratis, ma con la penitenza 
domenica, 15 luglio, 2012, 09:20 - Guerrilla marketing
Non è un mistero che i clienti pretendano dai brand sconti impossibili o addirittura prodotti gratuiti. L’azienda australiana di snack Fantastic Delites conosce bene questa esigenza dei consumatori e ha deciso di soddisfarla a una sola condizione: fare tutto ciò che chiede il distributore automatico del brand.

Il team creativo dell’agenzia BBDO Clemenger ha installato in un centro commerciale di Adelaide la Delite-O-Matic, ovvero la macchinetta automatica che eroga crackers in cambio di penitenze.



Come si vede dal video, le persone inizialmente sono piuttosto diffidenti ma poi, sciolto il ghiaccio, iniziano a giocare con questo particolare distributore.

La penitenza, per i primi clienti che sfidano la Delite-O-Matic, consiste solo nel premere il pulsante della machine per 100 volte. Successivamente questo numero inizia a salire inesorabilmente fino a quando le persone, per avere l’agognato pacchetto di crackers, sono obbligate a pigiare il bottone 5000 volte.

Superato questo altissimo numero, il distributore diventa più perfido e crudele nella messa alla prova dei clienti. Per vincere lo snack, le persone si sono prestate a divertenti e imbarazzanti performance come saltare su una gamba sola, inginocchiarsi, fare la robot-dance, eseguire acrobatiche flessioni.

La campagna pubblicitaria dal potente effetto comico ha fatto il giro del mondo, come dimostra l’elevatissimo numero delle visualizzazioni del video su youtube.

Erik de Roos, account director dell’agenzia Clemenger BBDO, ha dichiarato: “Noi cercavamo un modo innovativo per indurre le persone ad assaggiare il prodotto”. Dai risultati ottenuti pare proprio che Fantastic Delites sia riuscito a raggiungere questo obbiettivo.

E voi, vi sareste prestati a questo esilarante gioco delle penitenze?
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Elena Cristina Toma 
sabato, 14 luglio, 2012, 23:08 - Generale


“Tutti possono realizzare il proprio sogno se hanno chiaro in mente cosa vogliono realmente e se hanno costanza e spirito di sacrificio” Sembrano le parole di un vecchio detto popolare ma a pronunciare questa frase, è Elena Cristina Toma; una giovane stilista di calzature tra le più quotate del momento che dà lavoro ad artigiani milanesi valorizzando il MADE IN ITALY.
Elena, 34 anni originaria della Romania, ha lanciato il marchio che porta il suo cognome con cui realizza calzature di lusso uomo/donna e mini borsette da sera.
Formatasi alla Scuola di Moda Burgo ha iniziato il suo percorso professionale in Krizia per poi iniziare la sua attività in proprio.
Tutti i modelli di scarpe, 1500 paia circa a stagione, sono prodotti interamente nel distretto di Parabiago attualmente da due famiglie di artigiani che lavorano da più generazioni. “A me piacciono le cose ben fatte e gli italiani sono assolutamente i migliori nella fabbricazione delle scarpe – ha recentemente dichiarato in un’intervista alla rivista Tecnica Calzaturiera – relativamente alla crisi posso dire che sia stata paradossalmente la mia fortuna: se non ci fosse stato un calo del lavoro, forse non avrei trovato artigiani disponibili a lavorare per un nuovo marchio allora sconosciuto come il mio.”
Siamo abituati a sentire notizie di imprenditori italiani che vanno a produrre all’estero (molti proprio in Romania) invece, in questo caso, il talento di Elena porta lavoro agli artigiani Italiani contribuendo a promuovere il Made in Italy.
“Siamo presenti in negozi molto prestigiosi – ancora Elena – quindici in Italia, uno in America, uno in Germania e un altro in Belgio. Abbiamo un agente in Svizzera, uno in Russia ed uno in Corea. Vendiamo più all’estero che in Italia.
Il marchio Toma si contraddistingue per creatività dei modelli ma anche per il comfort legato ad uno stile nel quale emerge il gusto e la cultura della Romania e di alcuni artisti rumeni come lo scultore Constantin Brancusi.
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