Valorizzare il brand contro la crisi economica 
lunedì, 21 maggio, 2012, 08:28 - Generale


È di pochi giorni fa la notizia riportata dal Financial Times secondo cui la HP sarebbe pronta a tagliare ben 30mila posti di lavoro, pari a quasi il 10% del suo organico totale che raggiunge 320.000 persone. Insomma la crisi economica non risparmia nessuno ed è proprio in momenti come questo che le aziende devono sforzarsi per modificare un modello di business risultato vincente per tanti anni.
Oggi non è più sufficiente progettare e produrre un PRODOTTO, occorre progettare e produrre UN'OFFERTA il più possibile a tutto campo valorizzando al massimo il brand. Per fare questo bisogna partire dal basso ascoltando la "voce" del consumatore e rispondendo (anticipando) le sue richieste. Questo significa creare un brand. In questa costruzione l'elemento fondamentale è il coinvolgimento diretto o indiretto del cliente volto a generare sentimenti positivi, attrattivi, unici, desiderabili.

Il concetto di brand è, quindi, una dimensione che punta a creare una relazione di valore tra il prodotto ed il consumatore; una realtà concreta che, rappresentando determinati valori, unisce il consumatore all'azienda nel momento dell'acquisto.

Gli studiosi di marketing teorizzano quattro regole per far sì che un brand diventi vincente:
1) mantenere la promessa iniziale (in termini di qualità e di performance del servizio);
2) differenziarsi innovando (sopratutto in termini culturali);
3) essere portatore di principi e valori;
4) sviluppare un'elevata capacità attrattiva attraverso una sapiente strategia di comunicazione.

L'architettura di un brand (Brand architecture) si occupa di come le marche debbano porsi in relazione reciproca (nei limiti della loro estensione) e del ruolo che esse ricoprono nel sistema di marca complessivo. Alcuni esempi diversi:

1) IBM, Virgin, Nike, Sony: qui il marchio viene usato per tutti i prodotti/servizi offerti dall'azienda. Una sorta di brand MONOLITICO;
2) Findus (4 salti in padella, Sofficini) - Nivea (Nivea soft, Nivea Visage) - Nestlè (Nescafè, Nespresso). Il marchio è endorsed: sottoscritto.
3) Barilla, Pavesi: qui il brand è autonomo perchè i singoli prodotti sono dotati di un marchio individuale (Mulino Bianco).
4) Dixan Home Care: family brand, individua prodotti simili che soddisfano bisogni simili.

In conclusione il prodotto deve contenere in sé tutti i valori che il brand è capace di esprimere e saperli comunicare in modo da determinare le preferenze del consumatore.
La valorizzazione del brand diventa quindi essenziale, sopratutto in momenti di crisi dove, a volte, il successo di nuovi prodotti può risultare frustrato dalla situazione contingente del calo dei consumi, e può risultare fondamentale sia per quelle aziende che vogliono difendere il loro primato sia per quelle che intendono invece ampliare la loro presenza con quote di mercato maggiori.

Daniele Nalli
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Skol em Ambiente Digital  
domenica, 20 maggio, 2012, 23:37 - Generale


Se me perguntarem qual uma das minhas princiáis referências, se tratando de marca, para ações em ambientes digitais, fico na dúvida entre a Skol e a Coca-cola (por sinal, duas marcas que sou fã, não apenas no Facebook... rs). Este post aqui venho falar de ações em ambientes digitais, recentes, da Skol.

A Skol é uma marca que carrega consigo o "ar jovem". Balada, festas, reuniões, churrascos... Qualquer coisa que envolva ações em grupos jovens, ela está inserida. Esse, inclusive, é um dos motivos que a faz ter necessidade de estar alinhada às tendências jovens e, claro, na internet.

Quando você entra no site da Skol, tem um monte de opção para você se manter conectado com a marca. A principal delas, na minha opinião, é a Rádio Skol.

Lá você pode escolher entre 4 estações com temas distingos (eu, particularmente gosto da Skol Sensation). É uma boa maneira de deixar o cliente conectado, não acha? Estou de bobeira, em casa, sem saco pra minha mp3's, sem saco de sair pesquisando músicas novas, sem paciência para ficar rodando vídeos no Youtube, além de estar fazendo minha leitura... Posso deixar a Rádio Skol tocando enquanto estou fazendo-a.!

Outra coisa que você encontra no site da Skol, são joguinhos simples, para dar aquela relaxada e dar algumas risadas. Inclusive, joguinhos que estão alinhados com a Fanpage da Skol. O jogo mais recente está TOTALMENTE alinhado com a atual campanha:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1Jg2hKhbCrw

Só um parêntese, o canal da Skol no Youtube já possui 1600 vídeos, mais de 14mil inscritos, mais de 266mil visualizações do canal e mais de 5,6milhões de exibições dos vídeos. Tá ruim?! E ainda perguntam porque a Skol é tão amada! rs

Tem outro joguinho no ar também... Um que acaba se aproveitando da "onda Angry Birds". O "Bica no Baiacu" tem como objetivo chutar aquele seu amigo que só leva cerveja quadrada para as festas, de modo "igual" ao Angry Birds".

A Skol ainda possui um blog, voltado para o público. Dessa forma, pode criar conteúdo e manter o site atualizado, fazendo com que o fã tenha interesse (e motivo) para acessá-lo. O site traz informações sobre seus produtos e onde encontrá-los. Enfim... Lá tem muita coisa e vale a pena "fuçar" o site da Skol.

Ah! E é fã da Skol? Você opções de download para mostrar isso! Ringtones, Wallpapers e emotions.

Como dizemos aqui em Napoles: A Skol está brincando e dando uma aula de como fazer comunicação dos seus produtos! Resultados de quem ACREDITA, INVESTE e INOVA. Resultados de quem está acordada para as tendências. Resultado de quem está com foco em seu consumidor e as vendas se tornaram consequência de algo muito maior: SENTIMENTO.
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B2B mobile marketing per la tua impresa? 
domenica, 20 maggio, 2012, 09:08 - Generale


Ormai è sempre più difficile fare a meno degli smartphone che ci accompagnano in ogni momento della nostra vita. Stesso discorso vale anche per i tablet, versatili strumenti sempre più indispensabili soprattutto per i nuovi manager.

La scorsa settimana 50 imprenditori si sono incontrati su Twitter per esaminare le potenzialità del B2B mobile marketing. Molti manager hanno constatato che una parte significativa del traffico online della loro attività proviene dai dispositivi mobili e hanno presentato valide proposte per incrementare questo settore della comunicazione non ancora pienamente sfruttato dalle aziende.

Durante la discussione gli imprenditori hanno cercato di rispondere, nel modo più esaustivo possibile, a questa domanda: perché scegliere il mobile marketing per fare business?

Ecco i 5 motivi emersi da questo illuminante dibattito:

1. Il pubblico è mobile
Il 91% dei manager utilizza lo smartphone per lavoro. Molti hanno confessato, dopo essere rimasti per una settimana senza smartphone , di sentirsi nervosi (59%), disorientati (40%) o addirittura turbati (34%).

2. I numeri del traffico mobile
ComScore ha dichiarato che l’8,2% del traffico USA nel 2012 proviene da dispositivi mobili, il 102% in più rispetto al 2011.

3. La posta elettronica
Sempre più persone leggono le e-mail dallo smartphone. Le statistiche prevedono, per il prossimo anno, un incremento delle vendite di dispositivi mobili. Per questa ragione è utile progettare la posta elettronica per schemi mobili.

4. I social network
Gli utenti si collegano a Facebook e Twitter con dispositivi mobili piuttosto che con pc o laptop

5. La ricerca
Le previsioni confermano che nel dicembre 2012, il 25% di tutti i click di ricerca a pagamento partirà da dispositivi mobili, il doppio rispetto a dicembre 2011.

In ultima analisi, gli imprenditori si sono interrogati sulle applicazioni rendendosi conto che, anche se sono una valida strategia di marketing, poche vengono scaricate e ancor meno utilizzate. Secondo la ricerca di Flurry, la maggior parte degli utenti utilizza solo 15 applicazioni a settimana e tra queste ci sono Facebook, Twitter, applicazioni e-mail, Instagram e Pandora.

E voi, avete mai pensato di adottare strategie di mobile marketing per rafforzare il vostro brand, creando per esempio una App? E vi siete mai chiesti come farà la vostra applicazione a soddisfare i clienti e a diventare una di queste 15?
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La publicidad nos influye desde niños  
giovedì, 17 maggio, 2012, 21:49 - Generale


A nadie se le escapa que desde que nacemos estamos expuestos a miles de impactos publicitarios. Crecemos con la televisión, y por ende, nos acostumbramos a ver anuncios en la tele, pero cuando salimos a la calle la cosa no cambia demasiado.

Vallas publicitarias, cuñas de radio e incluso publicidad en videojuegos o en el propio teléfono móvil, por no hablar de la publicidad en Internet.

Desde que nacemos hasta el día que morimos, somos objetivo de cientos de miles de campañas publicitarias (sólo falta que un día haya alguna empresa que se anime a patrocinar las esquelas), y al hilo de esto me llega por parte de Arancha, de Historias de cracks, esta original fotografía donde de algún modo se trata de reflejar que desde que nacemos somos objeto de la atención publicitaria de las marcas.
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La nascita dell'advertainment e i primi segni della sua scomparsa 
giovedì, 17 maggio, 2012, 00:33 - Generale


Era il 1999 e alle soglie del nuovo Millennio si intravedevano le tracce di un innovativo linguaggio pubblicitario: la fiction pubblicitaria seriale o advertainment.

Il primo caso a mio parere fu la campagna dell'allora SIP (con Massimo Lopez). Allora le agenzie non sembravano essersi accorte che da lì a poco si sarebbe inaugurato un vero e proprio filone comunicativo, assai longevo, visto che è presente ancora ai giorni nostri. Soprattutto nel mondo della telefonia, non più fissa come allora ma mobile, che vive per lo più all'interno di mini siparietti dal tono ludico e scherzoso.

Una formula che, di certo, dai primi anni del Duemila consente di dar spazio alle continue e numerose offerte telefoniche che si susseguono senza sosta. Ma anche in altri settori merceologici l'advertaiment ha dato buoni frutti. Si pensi ad esempio alla coppia Amadori, dove troviamo anche una delle nuove icone del mondo pubblicitario, Teresa Mannino.

Propongo, allora, un rapido tuffo nel passato (approfondimento al link http://www.patriziamusso.it/Comunicazioni%20Sociali%20_Advertainment.pdf): si tratta di un saggio pubblicato nel 1999 (all'interno della rivista scientifica "Comunicazioni Sociali" dell'Università Cattolica di Milano), dove veniva definito, inventandolo ex novo, il concetto di advertainment, per riguardare, magari anche con nuovi occhi, gli spot contemporanei.

Questo perché in questo periodo si ha la sensazione che si sia di fronte ai primi segni di stanchezza e mancanza di creatività nell'advertainment, complice anche la crisi del settore. Ma anche l'evoluzione del contesto socio-culturale, sembre più "viziato" da una comunicazione impattante, spettacolare, interattiva e dinamica offerta dai nuovi mezzi.

A questo proposito, se ancora non l'avete visto, provate a scatenare la vostra creatività on line con il nuovo spot Tippex, che porta avanti la storia del cacciatore e del suo amico orso: si trova qui: http://www.youtube.com/watch?v=eQtai7HMbuQ.

Tornando invece al mondo mass mediale, è possibile che dovremo prepararci a una nuova fase della pubblicità tv, come era successo alla fine degli anni '70 con la chiusura del mondo di Carosello. Senza più storie a puntate. Nel mondo della telefonia Vodafone sembra da questo punto di vista aver già dato il via a una nuova era, abbandonando il format stile "Casa Vianello" riproposto fino a poco tempo fa con la famiglia Totti. Senza storie che si rimandano da puntata in puntata, senza testimonial famosi. Solo persone comuni e frammenti di vita quotidiana in cui ciascuno possa riconoscersi.
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