Come si spiega il lavoro del doodler? 
luned, 30 aprile, 2012, 12:34 - Generale

La settimana scorsa ho letto due notizie che mi hanno colpito e che, almeno apparentemente, non hanno un gran legame tra loro.
La prima parlava della difficolt, per chi lavora online, di spiegare ai migranti digitali (chi non nato con un computer nella culla) che tipo di lavoro fa.
Come fai a spiegare a una nonna che chiama la nipote in America via Skype che non paga niente se non la connessione? Figurati poi se devi raccontare che tipo di lavoro fai. Chi lavora per la rete, immateriale e poco concreta agli occhi di molti, non svolge un lavoro reale.
Alla fine dellarticolo un ragazzo raccontava della propria esperienza nel dover spiegare ai genitori il suo lavoro nel web marketing. La sua soluzione, tanto per non discostarsi troppo dalle nuove tecnologie stata la creazione di un video che ricordava un "libretto di istruzioni" di un mobile Ikea da montare.
Internet entrato nella nostra vita da tempo, quasi nessuno si ricorda com'era la vita prima delle mail, com'era meno immediato ottenere le informazioni. Ma dietro tutto un meccanismo che sta cambiando il nostro modo di vivere e che sar il futuro per molti lavori, ci sono ovviamente persone che ci lavorano o che utilizzano questo mezzo per lavorare, per accorciare le distanze, per esprimere la propria creativit. Pi di tante altre invenzioni, questa continuamente in progress e destinata a non essere sostituita da altro.
La rete agisce in primo luogo sulla vista che, come gi ampiamente dimostrato, il senso pi ricettivo alla "prima occhiata".
Le immagini risultano quindi fondamentali, devono essere curiose, d'impatto, piene di significato senza bisogno di molte spiegazioni.
Google, attraverso i doodle, fa proprio questo. E qui entra in gioco la seconda notizia che ho letto. Il gigante di Mountain View forse in crisi di fantasia perch ha appena pubblicato un annuncio di lavoro per aspiranti doodler. Il primo requisito la fantasia e la creativit perch i doodle giocano sulla curiosit che disegni e immagini particolari suscitano nella nostra mente e, a volte, ci fanno tornare bambini. La notizia ha suscitato l'attenzione dei maggiori giornali italiani, stupiti per un annuncio di lavoro cos fuori dallordinario. Chi avrebbe mai pensato che un dettaglio apparentemente insignificante della homepage di un motore di ricerca avrebbe acquisito, anno dopo anno, una tale importanza da avere bisogno di nuove menti creative?
Le selezioni sono aperte, doveste essere assunti dovrete solo trovare il modo di spiegare a mamma e pap che mestiere il doodler!

Alice Wetzl
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La start-up della moda digitale: mettersi in gioco con app, siti e social media 
sabato, 28 aprile, 2012, 23:10 - Generale

Ieri a consigliare un cliente nell'acquisto di un abito o di un capospalla era un commesso: abile nell'individuare a occhio la taglia giusta e la forma pi adatta ad esaltare i punti forti della silhouette, premuroso nel dare consigli ad hoc. Domani, invece, chi entrer in un negozio alla ricerca di un capo d'abbigliamento - o un accessorio, di lusso magari - si trover una figura simile e, allo stesso tempo, completamente diversa: un sale assistant che, sulla base di una fotografia scattata con lo smartphone, in pochi minuti, sar in grado di consegnare al cliente il pezzo desiderato, complice la Rete, un sistema di catalogazione tecnologicamente raffinato e un tablet per la consultazione del catalogo di collezione.

Il mondo digitale ha rappresentato e rappresenta tuttora il pi importante agente accelerante che il settore moda-lusso potesse immaginare: negli ultimi 5 anni le aziende di moda sono approdate alla dimensione online sperimentandone le varie declinazioni, dal sito web alla sfilata in streaming, fino ad arrivare ai pi recenti strumenti e servizi che spaziano dalle app, pensate per fidelizzare gli utenti, allo showroom online, senza dimenticare il processo di digitalizzazione che sta cambiando le fasi creative e produttive del sistema moda.

Dietro le quinte, un esercito di professionisti che fanno del continuo aggiornamento il proprio primo comandamento.
Se prima bastava una persona per gestire le fasi di concept, design e sviluppo, oggi le personalit richieste sono diverse e pi complesse: Anche sul piano delle professionalit si naviga a vista: ci vogliono persone ad hoc, in grado di far fronte a un'interazione complessa e in continua evoluzione.
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San Pellegrino sparkles with Bulgari 
sabato, 28 aprile, 2012, 18:03 - Generale


Qualche giorno fa mi trovavo per lavoro in un ristorante insieme ad un cliente straniero. Come d'abitudine, appena seduti, il cameriere ci porta una bottiglia di acqua minerale.
Noto subito che l'etichetta della bottiglia diversa da come me la ricordavo: sfondo color oro antico e decorazione di pietre preziose ad incorniciare la scritta SAN PELLEGRINO sparkless with BULGARI.
Incuriosito, giro la bottiglia e nel retro dell'etichetta leggo che, con questa confezione particolare, l'acqua minerale San Pellegrino vuole rendere omaggio alle brillanti e colorate creazioni del prestigioso marchio di gioielli italiano. Una sorprendente collaborazione per celebrare la vivacit e la raffinatezza italiane.
Inizio a parlare con il mio cliente delle tante ricchezze del nostro paese: i monumenti, i borghi storici, le citt d'arte, il paesaggio, il mare, la moda, i motori.. insomma da una semplice (seppur in limited edition) bottiglia d'acqua nasce un discorso sull'Italia!
San Pellegrino - Bulgari - Italia. Questo passaggio mentale alla base del concetto di brand: una dimensione che mira a creare una relazione di valori tra il prodotto e coloro che lo acquistano; una realt concreta che rappresenta determinati valori, che unisce azienda e consumatore nel momento dell'acquisto.
In questo caso specifico ci si trova di fronte ad un esempio di co-branding: San Pellegrino da una parte, Bulgari dall'altra.
Due marchi storici all'interno del loro mercato di riferimento, che, grazie alle loro politiche di marketing e di branding appunto, hanno perso la loro essenza di semplice prodotti per acquisire uno status di prodotti di marca identificanti differenti stili di vita.
In questo caso la brand image di San Pellegrino si arricchisce grazie a Bulgari: essa si pu definire come la percezione che si ha di un determinato marchio e sopratutto della sua utilit (benefit) per il consumatore.
Generalmente si pu definire co-branding un'operazione che mira all'associazione del proprio marchio con prodotti diversi per tipologia ma coerenti per posizionamento e target group.
L'obiettivo di un'operazione di questo tipo il rafforzamento dell'immagine del proprio marchio, curando in modo accurato la comunicazione della stessa.
Abbondano gli esempi di co-branding: tra case automobilistiche e realizzatori di orologi - Aston Martin e Jaeger-LeCoultre, Breitling e Bentley.
Se ci si sposta dal settore del lusso, si possono citare gli esempi collaborazione tra marchi di abbigliamento e designer, come quelli tra Petit Bateau e Didier Ludot.
Altri esempi sono le operazioni di co-branding tra Uniqlo e Jil Sander o quella che ha portato Karl Lagerfeld a creare una sua collezione limited edition per il marchio di abbigliamento low-cost H&M.
Diversi fattori hanno contribuito a sviluppare questo fenomeni. Il primo la scomparsa dei confini tra lusso di alto livello e prodotti destinati al mercato di massa.
A volte queste confini risultano non ben delineati e il consumatore si disorienta: ecco che, in questi casi, i social network giocano un ruolo decisivo perch, attraverso il buzz, favoriscono la discussione, vero carburante di una rete social, e chiariscono le idee al consumatore.
Il co-branding genera buzz, il buzz genera eccitazione, crea pubblicit e l'utente finale trova nuove informazioni relative al brand attraverso modi inattesi e persino eccessivi.

Daniele Nalli
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My creative business card! 
venerd, 27 aprile, 2012, 08:14 - Generale


Ruggero Le Piane
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Calado de Copacabana ganha "alisamento" 
gioved, 26 aprile, 2012, 18:35 - Generale


A Artplan e a Niely adesivaram um dos cartes postais mais bonitos do Rio de Janeiro. A ideia de alisar as ondas do famoso calado da praia de Copacabana para promover o Creme Alisante Niely Gold aconteceu hoje (25), em frente ao Hotel Othon.

"A Niely Alisa o Calado, como foi intitulada a ao, utilizou ainda duas promotoras uniformizadas que distriburam sampling de Niely.
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