Italia prima meta Ue del wedding tourism 
mercoled, 16 marzo, 2016, 15:59 - Generale


LItalia la meta europea preferita per i matrimoni internazionali, il cosiddetto wedding tourism, ed la seconda a livello mondiale, superata soltanto da Tropici e Hawaii e seguita da Francia, Grecia e India. Sono i dati dellOsservatorio sul Wedding Internazionale, presentati a Ravello. Ed un business milionario. Secondo la ricerca, in Italia il giro daffari nel 2014 era di oltre 350 milioni di euro (con oltre 6.200 matrimoni con un costo medio di 50mila euro) e nel 2015 ha superato i 400 milioni, un dato in costante ascesa, superiore di quasi il 50% a quello rilevato due anni prima. La scelta del Belpaese come meta del fatidico giorno del s legato al mix di buon cibo, buon vino, arte, cultura e panorami. Nel 75% dei casi, chi viene in vacanza in Italia decide di organizzarvi il proprio matrimonio. La permanenza media nellambito dei matrimoni internazionali stata di 3,5 giorni e il 90% delle coppie ha poi approfittato per proseguire la luna di miele in Italia.
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Wine Academy, lItalia fa scuola in Cina 
marted, 23 febbraio, 2016, 12:26 - Generale


Il target il cliente finale cinese, che va accompagnato alla scoperta dei vini italiani e delle loro unicit, seminando oggi per raccogliere domani in termini commerciali. Per attrarlo e fare formazione, Business Strategies ha investito in un progetto innovativo che debutta il prossimo 2 aprile a Shanghai: si tratta di Taste Italy Wine Academy, prima wine school per privati con patrocinio Ismea e con ulteriori partnership in via di definizione.

Lannuncio ufficiale sar dato il 29 febbraio al Chinese Wine Summit di Shanghai da Silvana Ballotta, CEO di Business Strategies, con Jancis Robinson, giornalista e critica britannica che sta scommettendo sul vino made in Italy come autentico protagonista della scena internazionale. Limpatto dei corsi, modulati in sei ore di lezione durante il fine settimana, stato superiore alle attese.

La scuola avr come unica sede il quartiere di Xintiandi, scelto proprio per la sua impostazione occidentale e per la diffusione che ha avuto, negli ultimi anni, il vino europeo in quella zona, partendo naturalmente dalle etichette francesi rispetto alle quali i nostri vini hanno accumulato molto ritardo. La scelta, comunque, di guardare avanti puntando sulle unicit dellItalian wine, partendo da grandi vini rossi e prodotti autoctoni. Per quanto riguarda la comunicazione, Business Strategies ha avviato un media planning su quotidiani, come Shanghai Morning Post, e on line con una piattaforma su WeChat.
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Perch le donne non amano gli smartwatch? 
marted, 26 gennaio, 2016, 14:22 - Generale


Gli smartwatch attraggono poco il pubblico femminile. Negli Stati Uniti il 71% dei possessori di smartwatch sono uomini e, secondo un articolo pubblicato dal newsblog Racked, le motivazioni sono legate principalmente al design. Portare al polso un device unisex respingerebbe le papabili acquirenti abituate a indossare orologi dalle dimensioni pi minute, in colori e materiali pensati appositamente per il pubblico femminile. Su questo fronte la versione rose gold dellApple Watch rappresenta un primo tentativo di avvicinamento ai requisiti tradizionali, cos come il modello realizzato in pertnership con Herms. Recentemente il marchio cinese Huawei ha presentato al CES alcuni modelli di smartwatch impreziositi da cinturini in pelle bianca e cristalli Swarovski.
La stessa ricerca condotta da NPD dimostra che le donne non rifiutano a priori i device tecnologici, il 54% dei possessori di bracciali elettronici per il fitness sono donne. Sembra che la ritrosia nei confronti degli smartwatch derivi dalle molteplici funzioni che offre confondendo le acquirenti, solitamente abituate a device dalle funzioni specifiche. Fatta eccezione per Apple gli altri produttori di smartwatch non sarebbero in grado di comunicare unidentit di brand che intrighi le acquirenti coma accade invece per la moda. Mancherebbe un immaginario di valori in cui immedesimarsi a prescindere dalloggetto in s.
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Red Bull: Wings for Life Worldrun 
mercoled, 2 dicembre, 2015, 23:38 - Generale

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Natale col botto per gli spumanti 
marted, 24 novembre, 2015, 15:30 - Generale


Dicembre, mese cruciale per landamento del comparto bollicine, si preannuncia positivo allestero e finalmente anche in Italia. Ad affermarlo Ovse, Osservatorio vini spumanti effervescenti, che prevede 148 milioni di bottiglie stappate dagli italiani nel corso dellanno e 76-78 milioni soltanto nel periodo di Natale/Capodanno 2015, in ripresa rispetto ai 72 milioni del 2014. Occorre per tener conto afferma Giampietro Comolli, fondatore dellosservatorio che la flessione dei consumi negli ultimi cinque anni stata mediamente del 3-5% annuo. Il prossimo sar un Natale in controtendenza, ma la strada del recupero lunga. Il valore del consumo domestico di spumanti italiani si aggira sul miliardo di euro, in leggera crescita grazie ai valori a bottiglia nella distribuzione organizzata e al fenomeno Prosecco Doc, che sta soppiantando gli spumanti comuni secchi. In calo le due principali bollicine dolci, Asti e Brachetto dAcqui, e stazionari i grandi metodi tradizionali, Trentodoc e Franciacorta, cos come Oltrep e Altalanga. Da segnalare infine la crescita di piccoli brand territoriali che operano in zone di produzione secondarie per la spumantistica (Gavi, Verdicchio, Irpinia, Venezia), sostenuti da una richiesta locale forte per il canale horeca (soprattutto catering) e dai consumi fuori pasto.

A far da traino ai conti delle bollicine italiane soprattutto lestero. Negli Stati Uniti, calcola Ovse, nel periodo delle festivit natalizie, quasi una bottiglia stappata su due made in Italy: 40-42 milioni su un totale di 100 milioni, con il Prosecco in grande evidenza, e a seguire lo Champagne che ne fa circa 20 milioni. In Gran Bretagna, lItalia controlla addirittura i due terzi del mercato di Natale con 25 milioni di bottiglie previste. In Germania, dove il consumo di bollicine dato in ripresa, una su tre italiana e una su sette in Giappone, dove ci sono ampi margini di crescita. Lunico segno fortemente negativo riguarda la Russia. Nellintero 2015, lItalia dovrebbe chiudere a 17 milioni di bottiglie vendute contro le 30 degli anni migliori. Di questi 30, ben 6 milioni riguardano un singolo brand del mondo Asti. Nonostante la Russia, il 2015 passer agli annali come anno memorabile per lo spumante italiano: lexport al 31 dicembre sar cresciuto del 20% sul 2014, pari a 375 milioni di bottiglie di cui oltre 300 milioni sono quelle legate al mondo Prosecco (doc e docg).
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