10 motivi per cui non dovreste leggere i post che iniziano con 10 motivi per 
domenica, 6 maggio, 2012, 11:03 - Generale

1) Sono di solito traduzioni di articoli americani (che dovreste aver) gi letto altrove. Se sono americani, andate alla regola successiva
2) Di solito le avete gi lette da altre parti, solo in un ordine diverso
3) Sempre pi spesso, sono in forma di infografica. E ho detto tutto.
4) Non sono quasi mai davvero vissuti davvero sul campo da chi li scrive
5) I casi citati sono sempre quei soliti cinque o sei, che vi propongono ovunque
6) Se ci cliccate sopra, incentivate il fenomeno. E ne compariranno altre dieci. Non volete uninternet piena di post che iniziano con 10 regole per, vero?
7) Il titolo pensato per i motori di ricerca e non per voi
8) Di solito sostengono che un certo social media dovete assolutamente usarlo
9) Le ultime, per arrivare a dieci, sono sempre tirate per i capelli (come questa)
10) Ma soprattutto: le regole che dovete rispettare sono quelle che capite da voi, provando, sbagliando e applicando e misurando con i vostri clienti/utenti/amici
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Indus Pride: Beer Mug 
sabato, 5 maggio, 2012, 16:12 - Guerrilla marketing

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Puma offre una birra alle vittime di Fbregas 
sabato, 5 maggio, 2012, 11:38 - Guerrilla marketing


Ad ogni goal del campione, un giro di birra gratis ai tifosi della squadra avversaria
Per celebrare lingresso nella famiglia Puma del centrocampista Cesc Fbregas del FC Barcelona, lagenzia Droga5 New York ha elaborato la campagna Puma Rondas con cui Puma consola i tifosi delle squadre che subiscono un gol dal campione spagnolo offrendo loro una birra.
I fan che desiderano partecipare a Rondas devono solo registrarsi sul sito, selezionare la partita desiderata e scoprire se, a seconda della capacit della sala, possono partecipare ad una serata Rondas nel bar scelto per levento. Inoltre, coloro che non sono stati selezionati riceveranno uno sconto del 30% sullacquisto delle Puma PowerCat, proprio il modello di scarpe indossate da Fbregas, in uno dei negozi della catena El Corte Ingls.

La promozione valida solo per la Liga Spagnola.
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Playboy: "Guys, pray for rain" 
venerd, 4 maggio, 2012, 22:09 - Guerrilla marketing

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Ma chi vincer tra il tweet e il like? 
venerd, 4 maggio, 2012, 08:30 - Social networks


Ne parlano molti, da tempo, scatenando dibattiti e inutili congetture. Twitter sta mandando in pensione Facebook? tra un po saremo costretti a riporre nelle cartelle dei nostri pc tutte le valangate di foto che abbiamo postato in questi anni sul social network per eccellenza, rinunciando ai commenti dei nostri amici, veri o presunti che siano?
Senza volermi inserire nei sopracitati dibattiti, credo che la risposta sia no. Per un semplice e banale motivo: Facebook e Twitter sono due cose ben distinte. Hanno un modo diverso di interagire e far interagire e, in questo sta tutta la loro bellezza (come la loro bruttezza). Li utilizzo entrambi da parecchio, cercando di capirne e sfruttarne al meglio le potenzialit.
Quello che ho capito che su Facebook, attraverso i tuoi amici, trovi un modo di comunicare e apparire nella homepage, commentando, cliccando in maniera ossessiva sul tasto like, postando foto, taggando amici che a volte non sanno neanche di esserlo.
Su Twitter il processo mi sembra esattamente linverso: attraverso i tweet, spesso di gente non conosciuta personalmente, e le hashtag del momento riesci a connetterti con persone simili a te, riesci, come si dice in ambito marketing, a segmentare le tue preferenze, scegliendo di seguire o meno questo o quel personaggio.
Non nego che luso improprio dei due social network mi irriti parecchio, e so di non essere la sola. Amici che condividono su Facebook i tweet, per potersi dare la possibilit di essere sempre seguiti, sia mai che lamico che si vuole importunare non abbia la possibilit di accedere entro pochi secondi su Twitter potr comunque leggere le vostre hashtag sulla creatura di Zuckerberg. Allo stesso modo, i cibernauti che usano i 140 caratteri dei cinguettii per comunicarci i fatti della vita quotidiana, scambiandoli per uno status di Facebook, sono oltremodo da bannare (anzi da defolloware, seguendo la moda del tradurre in italiano tutti i verbi inglesi, senza provare a inventarci un verbo nella nostra tanto vituperata lingua!). Ovviamente chi star leggendo questo post immedesimandosi in una delle due categorie sopracitate potr ribattere che il bello dei social network la condivisione, sempre e comunque. Su questo non si discute, come non si discute la legittimit di andare in giro in macchina indossando un casco da moto. Non certo una cosa vietata ma diciamo che le due cose appartengono a universi paralleli e non integrati luno allaltro.

In attesa di vedere come finir la sfida tra Facebook e Twitter, da oggi potete twittare e cinguettare con noi (@mktgstreet). Arriveremo anche su Facebook, ovviamente. Stay tuned!

Alice Wetzl
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