Facebook, l’importanza della fan page 
giovedì, 17 maggio, 2012, 14:03 - Social networks


Dietro l’ennesimo lifting di Facebook potrebbero esserci ragioni e obiettivi piuttosto interessanti. Il mese scorso, infatti, il gigante dei social network annunciò la realizzazione di uno strumento “conversion tracker” finalizzato a permettere ai marketer di aggiudicarsi più conversioni e di poter quantificare la produttività della propria presenza su Facebook. Ora i ricercatori della Rice University hanno esaminato il reale valore dei “Facebook supporters”.
I responsabili dello studio hanno provvisto la catena di ristoranti Dessert Gallery di una fan page su Facebook e hanno intervistato 1.700 clienti del marchio, scoprendo che:

- le visite ai negozi DG, una volta divenuta operativa la pagina, sono aumentate del 36%;
- la spesa dei clienti è salita del 45%;
- i fan spendono il 33% in più rispetto al passato;
- il 14% di essi confessa maggior attaccamento emotivo alla marca;
- il 41% dichiara di essersi fidelizzato al brand DG.

Soltanto il 5% dei 13.000 clienti di Dessert Gallery, precisano gli studiosi, è iscritto alla fan page su Facebook. Questo potrebbe significare che avere molti supporters nel social network potrebbe essere maggiormente decisivo per le marche-icona, che hanno una vasta clientela e quindi maggiore probabilità che i propri seguaci siano iscritti a “Faccialibro”.
Tuttavia, concludono i ricercatori, una strategia combinata di marketing reale e virtuale può far impennare le vendite come successo a Dessert Gallery. Che ne dite?

Ruggero Le Piane

  |  [ 0 trackbacks ]   |  permalink
La nascita dell'advertainment e i primi segni della sua scomparsa 
giovedì, 17 maggio, 2012, 00:33 - Generale


Era il 1999 e alle soglie del nuovo Millennio si intravedevano le tracce di un innovativo linguaggio pubblicitario: la fiction pubblicitaria seriale o advertainment.

Il primo caso a mio parere fu la campagna dell'allora SIP (con Massimo Lopez). Allora le agenzie non sembravano essersi accorte che da lì a poco si sarebbe inaugurato un vero e proprio filone comunicativo, assai longevo, visto che è presente ancora ai giorni nostri. Soprattutto nel mondo della telefonia, non più fissa come allora ma mobile, che vive per lo più all'interno di mini siparietti dal tono ludico e scherzoso.

Una formula che, di certo, dai primi anni del Duemila consente di dar spazio alle continue e numerose offerte telefoniche che si susseguono senza sosta. Ma anche in altri settori merceologici l'advertaiment ha dato buoni frutti. Si pensi ad esempio alla coppia Amadori, dove troviamo anche una delle nuove icone del mondo pubblicitario, Teresa Mannino.

Propongo, allora, un rapido tuffo nel passato (approfondimento al link http://www.patriziamusso.it/Comunicazioni%20Sociali%20_Advertainment.pdf): si tratta di un saggio pubblicato nel 1999 (all'interno della rivista scientifica "Comunicazioni Sociali" dell'Università Cattolica di Milano), dove veniva definito, inventandolo ex novo, il concetto di advertainment, per riguardare, magari anche con nuovi occhi, gli spot contemporanei.

Questo perché in questo periodo si ha la sensazione che si sia di fronte ai primi segni di stanchezza e mancanza di creatività nell'advertainment, complice anche la crisi del settore. Ma anche l'evoluzione del contesto socio-culturale, sembre più "viziato" da una comunicazione impattante, spettacolare, interattiva e dinamica offerta dai nuovi mezzi.

A questo proposito, se ancora non l'avete visto, provate a scatenare la vostra creatività on line con il nuovo spot Tippex, che porta avanti la storia del cacciatore e del suo amico orso: si trova qui: http://www.youtube.com/watch?v=eQtai7HMbuQ.

Tornando invece al mondo mass mediale, è possibile che dovremo prepararci a una nuova fase della pubblicità tv, come era successo alla fine degli anni '70 con la chiusura del mondo di Carosello. Senza più storie a puntate. Nel mondo della telefonia Vodafone sembra da questo punto di vista aver già dato il via a una nuova era, abbandonando il format stile "Casa Vianello" riproposto fino a poco tempo fa con la famiglia Totti. Senza storie che si rimandano da puntata in puntata, senza testimonial famosi. Solo persone comuni e frammenti di vita quotidiana in cui ciascuno possa riconoscersi.
  |  [ 0 trackbacks ]   |  permalink
Internet rivoluzionerà anche il mondo dei libri? 
giovedì, 17 maggio, 2012, 00:08 - Generale


Parlo da amante dei libri e da persona che ha lavorato a lungo in una libreria. Ma non sono prevenuta verso l’ultima invenzione di Internet che rischia di soppiantare un mercato antichissimo come quello dei libri di carta. Inizialmente non ci avevo dato molto peso, perché credevo che fosse l’ennesima trovata che avrebbe sfondato solo sul mercato statunitense, molto all’avanguardia e allo stesso tempo culturalmente diverso dalla vecchia Europa.
Ma in questo caso mi sbagliavo perché, seppur lentamente, l’e-book sta prendendo piede anche in Italia. La mia reazione iniziale è stata abbastanza dura, un po’ come quando una signora anziana vede cambiare intorno a sé l’ambiente in cui ha sempre vissuto. Temevo di essere destinata a non poter più provare sensazioni belle come il sentire l’odore della carta dei libri, la possibilità di sottolinearne le pagine, di poterlo sfogliare mentre lo si sceglie in libreria, la bellezza di averlo in casa e poterlo rileggere tutte le volte che vuoi. Sì, ero decisamente una ‘vecchia signora” cui stavano togliendo una delle sue passioni più forti e belle, andare in libreria in qualsiasi città mi trovi.
Ma la curiosità di capire e studiare questo nuovo oggetto mi ha fatto aprire la mente e gli occhi e mettere da parte per un attimo la ferma convinzione che non avrei mai comprato un lettore di e-book. Oltre alla curiosità personale, la molla che ha fatto scattare in me la voglia di esplorare questo nuovo mondo, è stato l’incontro in metropolitana con un distinto signore di mezza eta che leggeva con estrema nonchalance il suo e-book. Aveva superato la ritrosia per il touchscreen, la mancanza di pagine reali e non virtuali da girare, era un perfetto e-reader. A livello di marketing, l’operazione era perfettamente riuscita perché il prodotto aveva conquistato un consumatore che, in fase di progettazione della campagna pubblicitaria, probabilmente non si sarebbe mai pensato di poter né colpire né soddisfare. Ma quel signore non solo leggeva, ma era anche molto soddisfatto.
Obiettivo centrato!
Non credo che abbandonerò mai del tutto il piacere di andare in una libreria e scegliere un libro ma, sarà per il fatto che la cervicale non mi lascia scampo e i libri pesano, non escludo, un giorno, di potermi sedere di fianco a quel signore in metropolitana e leggere, con altrettanta soddisfazione mia (e del mio collo), un e-book. Di cui, ovviamente, comprerò una copia cartacea da tenere in casa.

Alice Wetzl
  |  [ 0 trackbacks ]   |  permalink
Se la società invecchia il brand diventa over 50 
mercoledì, 16 maggio, 2012, 00:18 - Generale


Non è una novità che la società italiana stia invecchiando. I dati statistici dimostrano che la fascia di età che cresce più rapidamente è quella degli over 50, fra dieci anni saranno il 44,6% della popolazione.

Anche il marketing e la pubblicità, seppur prima con un po’ di riluttanza e poi con sempre maggiore convinzione, hanno cominciato ad occuparsene. Si è assistito negli ultimi anni, ad un incremento delle campagne pubblicitarie dedicate agli over 50. Sono prima di tutto le marche più famose ad aver deciso di allargare i propri orizzonti utilizzando testimonial all’altezza delle aspettative. Famosi personaggi assolutamente in target… da Fiorello che ironizza sulla propria età a John Travolta, Jane Fonda, Sharon Stone, Andie Mac Dowell, Raffaella Carrà, Stefania Sandrelli, solo per citarne alcuni.

Case cosmetiche, compagnie telefoniche, aziende di tutte le tipologie stanno scegliendo come volti delle proprie campagne pubblicitarie donne e uomini che hanno da tempo superato i cinquant’anni, ma che non hanno perso la loro attrattiva sul pubblico. Come nel caso di una nuova campagna per biscotti che vede un Antonio Banderas (sex simbol per antonomasia) pasticcere per bambini .

I grandi brand non si sono solo adeguati alle nuove regole del mercato, ma ne hanno fatto un punto di forza per andare incontro alle esigenze di un nuovo target di utenti. Anche una grande società di telefonia, partendo dalla constatazione dell’esistenza di un divario nell’uso di internet tra i giovani, cosiddetti “nativi digitali” e gli over 50, ha ideato un corso online dedicato ai senior.

Un mutamento epocale nel marketing che spinge a non considerare solo ciò che è giovane, ma a guardare in prospettiva verso il futuro, verso questa fascia di età che sta crescendo notevolmente con gusti nuovi completamente differenti da quelli della generazione precedente. Sono tantissimi i senior che rivendicano uno spazio e una rilevanza all’interno della società, sono persone attive e informate che non hanno alcuna intenzione di essere messi in disparte ed etichettati come anziani. Una vera e propria forza che può rappresentare il core business per molti grandi brand.
  |  [ 0 trackbacks ]   |  permalink
Santher lança o papel higiênico "Personal VIP", com campanha criada pela Talent 
martedì, 15 maggio, 2012, 11:33 - Viral marketing


Bem humorados e politicamente corretos, os comerciais apresentam, de maneira descontraída, como a escolha da marca de papel higiênico pode influenciar o comportamento das pessoas

Personal, a marca líder da categoria de papéis higiênicos com 15,6% de market-share (Fonte: Nielsen, 2011) volta a investir em comunicação e apresenta sua nova campanha publicitária, que conta com ampla veiculação nas principais emissoras de TV aberta e fechada. Os filmes, criados pela agência Talent, estrearão no próximo domingo, 13 de maio.

Divertidas, as propagandas retratam algumas atitudes “pouco cidadãs”, adotadas por algumas pessoas que não utilizam Personal, marca que pela confiança estabelecida com seus consumidores, apresenta como assinatura de seus filmes, a proposta: “papel higiênico é essencial demais para você não levar o melhor”.

Mais do que divulgar a marca, os filmes cumprem também um importante papel social ao incentivarem o comportamento responsável e a valorização da cidadania no dia a dia. “A temática social foi adotada por retratar um assunto atual e cada vez mais importante para o brasileiro. Além disso, a Santher e, consequentemente, a marca Personal sempre valorizaram o respeito e o cuidado com seu consumidor”, afirma Diego Ribeiro de Souza, gerente de produto para a marca Personal.

O papel higiênico Personal está presente no mercado brasileiro há mais de 40 anos, e é a marca com maior lembrança e preferência dos consumidores, segundo pesquisa quantitativa realizada em agosto de 2011 pela Cornerstone Branding. Em 2012, através de uma comunicação consistente, pretende-se estreitar ainda mais a relação da marca Personal com seus consumidores. “Tivemos mudanças recentes e bastante significativas para Personal (folha simples) e Personal Vip (folha dupla); desde a mudança da logomarca, até a troca de calandras (desenhos) e embalagens, e por fim, o lançamento de um novo conceito – Personal Décor, papel higiênico folha dupla que apresenta uma calandra (desenho) exclusiva (esferas acolchoadas, nas versões branca e prata) que proporcionará mais beleza e destaque ao banheiro, além de assegurar maciez, qualidade e conforto a seus consumidores. Movimentações desse porte merecem um significativo investimento publicitário”, explica Diego Souza.

Os filmes da campanha irão ao ar nas programações das emissoras Globo, SBT, Record, Rede TV e Band, para os estados de São Paulo, Minas Gerais, Paraná, Santa Catariana e Rio Grande do Sul. Na TV à cabo, os filmes serão apresentados nos canais Viva e GNT, para todo o Brasil.

http://www.youtube.com/watch?v=2aEYCzVcDms&feature=youtube_gdata_player
  |  [ 0 trackbacks ]   |  permalink

Indietro Altre notizie