Pinterest e l’image sharing che stimola all’acquisto 
martedì, 22 maggio, 2012, 11:20 - Social networks


Pinterest, il social network che basa il suo successo sulla condivisione di immagini di alta qualità, sta diventando un vero e proprio strumento di web marketing e di business. Tant’è vero che Bizrate Insights, la famosa società di ricerca sui comportamenti dei consumatori online, ha capito questo nuovo trend e ha studiato empiricamente il legame tra il comportamento d’acquisto del consumatore e i servizi di image sharing.

Le ricerche in questione dimostrano che i social network che si basano sulla condivisione di immagini, non sono solo asettiche vetrine virtuali, ma hanno il potere di stimolare gli utenti all’acquisto dei prodotti. Lo studio è di notevole interesse per le aziende, sempre in cerca di nuovi canali per raggiungere il target e incoraggiarlo all’acquisto.

Vediamo in breve i risultati della ricerca:

Bizrate Insights dichiara che oltre il 37% dei consumatori intervistati conosce Pinterest o altri siti di image sharing. Dopo aver esplorato siti di condivisione delle immagini quasi 1 utente su 3 ha effettuato un acquisto. Tra i gli acquirenti (circa il 32%), emerge che il 26% ha concluso l’affare cliccando sull’immagine trovata sul social network, che li ha indirizzati direttamente al sito del venditore. Solo il 6% ha dovuto aprire una nuova pagina per collegarsi al sito di e-commerce. Dunque, per non scoraggiare l’utente all’acquisto è essenziale rendere facile e immediato il processo d’acquisto e inserire il link al proprio sito web accanto alle immagini condivise su Pinterest.

Un altro risultato significativo riguarda il 37% di intervistati che non hanno acquistato. Essi dichiarano che tra le immagini dei social network, trovano i prodotti che desiderano comprare. Il 10% di questi utenti considera i siti come Pinterest molto utili per trovare suggerimenti e idee per i loro prossimi acquisti. Il restante 27% invece, afferma di non avere acquistato per mancanza di tempo. Questo significa che gli utenti collegati a siti di image sharing sono già preparati all’idea di fare acquisti prima di connettersi alle coloratissime bacheche.

I risultati di questa ricerca dimostrano che il visual shopping nei social network è un’occasione per le aziende che vogliono aumentare l’iterazione con i clienti e rafforzare l’immagine del brand. Gli utenti vengono affascinati dalle immagini di alta qualità che si trovano su Pinterest e di conseguenza, condividono con piacere i contenuti incrementandone la viralità.

Le immagini hanno un potenziale di condivisione molto più immediato e veloce rispetto ai testi perché non hanno bisogno di traduzioni e di spiegazioni, parlano la lingua dell’emozione e dell’estetica. L’aspetto “visual” nei social media sta assumendo un ruolo determinante in termini di engagement raggiungendo in poco tempo un numero elevatissimo di utenti.

E la vostra azienda è già approdata su Pinterest?
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Radio 
martedì, 22 maggio, 2012, 10:22 - Generale

L’altra notte, dopo la scossa di terremoto, la prima cosa che ho fatto, è stato di controllare twitter per capire di cosa si trattasse.
E ovviamente non ero l’unica ad aver avuto questo pensiero. Il giorno dopo sul sito di un grande quotidiano, c’era un grafico di blogmeter (l’auditel del web), che evidenziava il picco di collegamenti e tweet all’ora della prima scossa.
Qualche anno fa probabilmente una cosa del genere non sarebbe mai successa. L’unica fonte attendibile veniva considerata la televisione o, più in generale, i media tradizionali.
C’era molta diffidenza nei confronti di Internet, non lo si considerava abbastanza attendibile.
Il solo pensiero che, meno di vent’anni fa, si pensasse una cosa del genere di Internet in genere e delle news in particolare farà sorridere molti. La consacrazione definitiva dell’importanza e dell’assoluto valore di chi decide di informare solo via web, è la recente assegnazione del premio Pulitzer alla testata on line “The Huffington Post”.
Ma se si prova ad analizzare un po’ meglio il modo in cui radio, televisione e giornali hanno “sfruttato” le potenzialità della rete in maniera costruttiva e non come un boomerang si scoprono grandi differenze.
Il mezzo radiofonico, almeno in Italia, ha sicuramente rispolverato al meglio i propri microfoni, riuscendo, anche tramite i podcast, a raggiungere potenziali nuovi ascoltatori.
Non pensata come operazione pubblicitaria e di marketing, l’invenzione dei podcast, in un certo senso lo è però stata.
La possibilità di ascoltare come, dove e quando si vuole una trasmissione, un dibattito o anche semplicemente un’intervista al proprio cantante preferito ha sposato il primo principio della rete e cioè la sua assoluta democraticità e libertà.
Cosa diversa, a mio avviso, si può dire della televisione che, soprattutto in questi ultimi anni, sembra arrancare nel tentativo vano di recuperare clienti conquistati dal “canto delle sirene” di Internet.
Quello che qualche anno fa veniva considerato un mezzo che diffondeva notizie da controllare e verificare, è diventato un contenitore inesauribile di informazioni cui la televisione attinge a piene mani, diffondendo immagini tratte dai profili facebook, citando tweet (o addirittura inquadrando direttamente il tweet nel servizio in questione), costruendo spesso notizie vuote di significato e piene di citazioni e spunti presi da Internet.
Il ribaltamento di credibilità e di seguito che è avvenuto in questi anni, era assolutamente impensabile fino a qualche anno fa. E devo ammettere che, da fan della radio, il fatto che questo mezzo stia decisamente meglio della televisione, non può che rendermi felice.
Podcast al momento non disponibile per questo post. Ma nella vita, mai dire mai.

Alice Wetzl
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Valorizzare il brand contro la crisi economica 
lunedì, 21 maggio, 2012, 08:28 - Generale


È di pochi giorni fa la notizia riportata dal Financial Times secondo cui la HP sarebbe pronta a tagliare ben 30mila posti di lavoro, pari a quasi il 10% del suo organico totale che raggiunge 320.000 persone. Insomma la crisi economica non risparmia nessuno ed è proprio in momenti come questo che le aziende devono sforzarsi per modificare un modello di business risultato vincente per tanti anni.
Oggi non è più sufficiente progettare e produrre un PRODOTTO, occorre progettare e produrre UN'OFFERTA il più possibile a tutto campo valorizzando al massimo il brand. Per fare questo bisogna partire dal basso ascoltando la "voce" del consumatore e rispondendo (anticipando) le sue richieste. Questo significa creare un brand. In questa costruzione l'elemento fondamentale è il coinvolgimento diretto o indiretto del cliente volto a generare sentimenti positivi, attrattivi, unici, desiderabili.

Il concetto di brand è, quindi, una dimensione che punta a creare una relazione di valore tra il prodotto ed il consumatore; una realtà concreta che, rappresentando determinati valori, unisce il consumatore all'azienda nel momento dell'acquisto.

Gli studiosi di marketing teorizzano quattro regole per far sì che un brand diventi vincente:
1) mantenere la promessa iniziale (in termini di qualità e di performance del servizio);
2) differenziarsi innovando (sopratutto in termini culturali);
3) essere portatore di principi e valori;
4) sviluppare un'elevata capacità attrattiva attraverso una sapiente strategia di comunicazione.

L'architettura di un brand (Brand architecture) si occupa di come le marche debbano porsi in relazione reciproca (nei limiti della loro estensione) e del ruolo che esse ricoprono nel sistema di marca complessivo. Alcuni esempi diversi:

1) IBM, Virgin, Nike, Sony: qui il marchio viene usato per tutti i prodotti/servizi offerti dall'azienda. Una sorta di brand MONOLITICO;
2) Findus (4 salti in padella, Sofficini) - Nivea (Nivea soft, Nivea Visage) - Nestlè (Nescafè, Nespresso). Il marchio è endorsed: sottoscritto.
3) Barilla, Pavesi: qui il brand è autonomo perchè i singoli prodotti sono dotati di un marchio individuale (Mulino Bianco).
4) Dixan Home Care: family brand, individua prodotti simili che soddisfano bisogni simili.

In conclusione il prodotto deve contenere in sé tutti i valori che il brand è capace di esprimere e saperli comunicare in modo da determinare le preferenze del consumatore.
La valorizzazione del brand diventa quindi essenziale, sopratutto in momenti di crisi dove, a volte, il successo di nuovi prodotti può risultare frustrato dalla situazione contingente del calo dei consumi, e può risultare fondamentale sia per quelle aziende che vogliono difendere il loro primato sia per quelle che intendono invece ampliare la loro presenza con quote di mercato maggiori.

Daniele Nalli
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Skol em Ambiente Digital  
domenica, 20 maggio, 2012, 23:37 - Generale


Se me perguntarem qual uma das minhas princiáis referências, se tratando de marca, para ações em ambientes digitais, fico na dúvida entre a Skol e a Coca-cola (por sinal, duas marcas que sou fã, não apenas no Facebook... rs). Este post aqui venho falar de ações em ambientes digitais, recentes, da Skol.

A Skol é uma marca que carrega consigo o "ar jovem". Balada, festas, reuniões, churrascos... Qualquer coisa que envolva ações em grupos jovens, ela está inserida. Esse, inclusive, é um dos motivos que a faz ter necessidade de estar alinhada às tendências jovens e, claro, na internet.

Quando você entra no site da Skol, tem um monte de opção para você se manter conectado com a marca. A principal delas, na minha opinião, é a Rádio Skol.

Lá você pode escolher entre 4 estações com temas distingos (eu, particularmente gosto da Skol Sensation). É uma boa maneira de deixar o cliente conectado, não acha? Estou de bobeira, em casa, sem saco pra minha mp3's, sem saco de sair pesquisando músicas novas, sem paciência para ficar rodando vídeos no Youtube, além de estar fazendo minha leitura... Posso deixar a Rádio Skol tocando enquanto estou fazendo-a.!

Outra coisa que você encontra no site da Skol, são joguinhos simples, para dar aquela relaxada e dar algumas risadas. Inclusive, joguinhos que estão alinhados com a Fanpage da Skol. O jogo mais recente está TOTALMENTE alinhado com a atual campanha:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1Jg2hKhbCrw

Só um parêntese, o canal da Skol no Youtube já possui 1600 vídeos, mais de 14mil inscritos, mais de 266mil visualizações do canal e mais de 5,6milhões de exibições dos vídeos. Tá ruim?! E ainda perguntam porque a Skol é tão amada! rs

Tem outro joguinho no ar também... Um que acaba se aproveitando da "onda Angry Birds". O "Bica no Baiacu" tem como objetivo chutar aquele seu amigo que só leva cerveja quadrada para as festas, de modo "igual" ao Angry Birds".

A Skol ainda possui um blog, voltado para o público. Dessa forma, pode criar conteúdo e manter o site atualizado, fazendo com que o fã tenha interesse (e motivo) para acessá-lo. O site traz informações sobre seus produtos e onde encontrá-los. Enfim... Lá tem muita coisa e vale a pena "fuçar" o site da Skol.

Ah! E é fã da Skol? Você opções de download para mostrar isso! Ringtones, Wallpapers e emotions.

Como dizemos aqui em Napoles: A Skol está brincando e dando uma aula de como fazer comunicação dos seus produtos! Resultados de quem ACREDITA, INVESTE e INOVA. Resultados de quem está acordada para as tendências. Resultado de quem está com foco em seu consumidor e as vendas se tornaram consequência de algo muito maior: SENTIMENTO.
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B2B mobile marketing per la tua impresa? 
domenica, 20 maggio, 2012, 09:08 - Generale


Ormai è sempre più difficile fare a meno degli smartphone che ci accompagnano in ogni momento della nostra vita. Stesso discorso vale anche per i tablet, versatili strumenti sempre più indispensabili soprattutto per i nuovi manager.

La scorsa settimana 50 imprenditori si sono incontrati su Twitter per esaminare le potenzialità del B2B mobile marketing. Molti manager hanno constatato che una parte significativa del traffico online della loro attività proviene dai dispositivi mobili e hanno presentato valide proposte per incrementare questo settore della comunicazione non ancora pienamente sfruttato dalle aziende.

Durante la discussione gli imprenditori hanno cercato di rispondere, nel modo più esaustivo possibile, a questa domanda: perché scegliere il mobile marketing per fare business?

Ecco i 5 motivi emersi da questo illuminante dibattito:

1. Il pubblico è mobile
Il 91% dei manager utilizza lo smartphone per lavoro. Molti hanno confessato, dopo essere rimasti per una settimana senza smartphone , di sentirsi nervosi (59%), disorientati (40%) o addirittura turbati (34%).

2. I numeri del traffico mobile
ComScore ha dichiarato che l’8,2% del traffico USA nel 2012 proviene da dispositivi mobili, il 102% in più rispetto al 2011.

3. La posta elettronica
Sempre più persone leggono le e-mail dallo smartphone. Le statistiche prevedono, per il prossimo anno, un incremento delle vendite di dispositivi mobili. Per questa ragione è utile progettare la posta elettronica per schemi mobili.

4. I social network
Gli utenti si collegano a Facebook e Twitter con dispositivi mobili piuttosto che con pc o laptop

5. La ricerca
Le previsioni confermano che nel dicembre 2012, il 25% di tutti i click di ricerca a pagamento partirà da dispositivi mobili, il doppio rispetto a dicembre 2011.

In ultima analisi, gli imprenditori si sono interrogati sulle applicazioni rendendosi conto che, anche se sono una valida strategia di marketing, poche vengono scaricate e ancor meno utilizzate. Secondo la ricerca di Flurry, la maggior parte degli utenti utilizza solo 15 applicazioni a settimana e tra queste ci sono Facebook, Twitter, applicazioni e-mail, Instagram e Pandora.

E voi, avete mai pensato di adottare strategie di mobile marketing per rafforzare il vostro brand, creando per esempio una App? E vi siete mai chiesti come farà la vostra applicazione a soddisfare i clienti e a diventare una di queste 15?
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