Facebook, stop ai Credits e via all’e-commerce 
giovedì, 28 giugno, 2012, 07:07 - Social networks


Le monete virtuali di Facebook convertibili in dollari, i famosi Credits, verranno progressivamente abbandonate lasciando spazio alle forme di pagamento con la carta di credito.

I Credits, infatti, si sono progressivamente rivelati poco funzionali poiché consentivano unicamente l’acquisto di oggetti virtuali all’interno di giochi online e non permettevano altre forme di e-commerce. Per questo motivo, sono stati poco usati dagli utenti che, per effettuare degli acquisti, preferivano collegarsi a siti web dotati di modalità di pagamento più consolidate.

Attualmente Facebook trattiene il 30% del valore dei “crediti” acquistabili presso lo stesso social, aumentando così del 15% i propri ricavi totali. Questo sistema di pagamento ha permesso alla piattaforma un profitto assicurato ma anche una grande perdita: le imprese commerciali, che sono delle potenziali fonti di reddito, non si sono sviluppate a sufficienza.

Mark Zuckerberg non vuole ovviamente lasciarsi scappare l’occasione di sfruttare la presenza delle aziende su Facebook e le nuove possibilità di e-commerce.

L’effetto principale delle attuali decisioni sarà l’aumento del tempo di permanenza degli utenti all’interno del social network, strategia che consentirà di raccogliere ulteriori dati sulle loro abitudini di spesa. Si tratta di informazioni molto preziose per le agenzie pubblicitarie e i brand.

Un’altra novità del definitivo addio ai Credits previsto per luglio, sarà la possibilità di usufruire di servizi tramite veri e propri abbonamenti mensili.

Il motivo di questa astuta mossa del social network più famoso al mondo è il tentativo di riconquistare la fiducia degli investitori. Come tutti sappiamo, lo sbarco in borsa del colosso di Zuckerberg è stato poco entusiasmante e il team del social è intenzionato a dimostrare agli azionisti di essere in grado di risalire la china.

L’addio ai Credits riuscirà ad arginare i dubbi riguardo alle future prospettive di crescita del social?
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Guida alla brand page strategy su Facebook e Google+ 
giovedì, 21 giugno, 2012, 07:43 - Social networks


Quale social network proporre ad un cliente che vuole creare e consolidare la propria social media presence? Meglio una brand page su Facebook o su Google+?

Google+ arranca nonostante aver raggiunto la soglia rispettabilissima di circa 170 milioni di utenti in un anno, di cui 100 utenti attivi. Ironicamente c’è chi da il merito a Google di aver offerto a Facebook la possibilità di mantenere il proprio design “fresco” lanciando le Timeline:

I do like the Google+ interface and I am sure it had a significant impact on keeping Facebook fresh with its new “Timeline” design rollout and evolution.[Jeff Bullas blog]

Il vero problema di Google+ è l’engagement?

Personalmente continuo a postare contenuto relativo a questo blog su Google+ solo appunto perché si tratta di Google, e quindi c’è sempre la speranza che estragga un coniglio dal cilindro da un momento all’altro, ma devo dire che contrariamente a quanto affermato ad esempio da Shareaholic nell’ultimo suo report sul Referral Traffic, Google+ ci porta quasi il triplo delle visite di Pinterest.

Ma se il traffico può essere considerato soddisfacente non si può dire lo stesso della partecipazione. Ecco cosa scrive Davide Pozzi del Tagliablog, riprendendo l’analisi condotta RJMetrics relativi all’engagment di Google+:

- mediamente un post ottiene meno di un +1, meno di una risposta e meno di una ri-condivisione.
- il 30% degli utenti che fa un post pubblico, non ne fa mai un secondo. Anche dopo aver fatto 5 post, c’è una probabilità del 15% che l’utente non pubblichi più nulla.
- fra gli utenti che scrivono post pubblici, c’è una media di 12 giorni fra un post e l’altro.
- uno “studio longitudinale” (cohort analysis) rivela che, quando l’utente fa un post pubblico, il numero medio di post pubblici che farà nei mesi successivi cala in modo costante. Questo trend è stato confermato in più studi ripetuti nel tempo.

Facebook is brand friendly

Facebook palesa una natura commerciale più aperta rispetto a Google+. Infatti, su quest’ultimo le brand page più celebri appartengono a marchi come Android, Mashable e Chrome, evidentemente più in linea con la natura dei Google+ user individuato nell’infografica in basso. Su Facebook invece i brand abbracciano più settori merceologici, inquadrandolo quindi come piattaforma di riferimento per chi vuole lanciare un prodotto destinato al consumo di massa. Coca Cola, Disney e Starbucks sono i top brand.

Inizia ad essere una perdita di tempo curare una brand page su Google+?

Domanda legittima. La risposta più dai numeri, in questo caso mi sento di poterla dare su base esperienziale. Da quando è nato Google+ un anno fa, non ho mai ricevuto una mail, una richiesta di qualsiasi tipo, da parte di un cliente che chiedesse di essere presente anche sul social network property di Google. Cosa che invece non è successo per Pinterest, che in pochi mesi ha fatto piovere richieste in questo senso. C’è da dire inoltre, che neanche da parte di noi strategist è mai partita la proposta di utilizzare Google+ come hub principale per il lancio di una campagna, o semplicemente un contest. Per Twitter e Pinterest invece anche in questo caso le cose sono andate diversamente, tanto da avere la possibilità di parlarne su questo blog con post di notevole successo.

Tempi duri per Google+ insomma. Ma per quanto tempo ancora?
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Facebook introduce due grandi novità per le fanpage 
lunedì, 11 giugno, 2012, 17:20 - Social networks


Facebook potenzia i servizi per chi gestisce le fanpage

All’indomani della pubblicazione dei dati sulla survey relativa alla professione del Community Manager in Italia, Facebook introduce due novità davvero interessanti per chiunque abbia il ruolo o la necessità di gestire una fanpage. La prima riguarda la possibilità da parte degli admin di assegnare 5 specifici ruoli alle altre persone a cui danno accesso al backstage della pagina:

1) Gestore (Manager): ha i poteri maggiori ed è l’unico con l’accesso alla decisione di dare ruoli differenti.
2) Fondatore del contenuto (Content Creator)
3) Moderatore (Moderator)
4) Inserzionista (Advertiser)
5) Analista di insights (Insight Analyst): possiede i minori permessi, solo di analizzare gli insights.

A questo link trovate le specifiche di cosa le diverse figure possono o meno fare. Una bella novità soprattutto – come sottolinea TNW – per le pagine gestite non da un’unica persona ma da un team complesso, che rende più gestibile e controllabile il processo.

Altra novità davvero utile è la possibilità di programmare i post senza l’utilizzo di app o tool esterni, ma direttamente attraverso le opzioni di condivisione. D’ora in poi basterà decidere anno, data, ora etc… e il contenuto verrà schedulato!

Allora, le avete già provate? Vi piacciono? Sembra che a livello di usabilità ci sia ancora qualcosina da aggiustare… ma è già un bellissimo passo avanti che faciliterà non poco il lavoro! Happy
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Sozinho no dia dos namorados? Halls te ajuda a casar (ou causar) em Las Vegas 
sabato, 9 giugno, 2012, 18:22 - Social networks


Como uma marca que é patrocinadora oficial da pegação pode transformar o dia dos namorados em uma propriedade?

Halls Brasil tem quase três milhões de fãs no Facebook. E foi a fanpage de marca que mais cresceu em todo o mundo!

E, em um universo tão grande de fãs engajados e ativos, é possível encontrar alguém disposto a qualquer loucura. Inclusive casar. Em Vegas.

Halls Brasil lançou hoje o Causamento XS, aonde dois fãs completamente desconhecidos vão se encontrar pela fanpage e se conhecer pessoalmente em cima do altar da Little White Chapel, capela mais famosa de Las Vegas. Um casamento do tamanho perfeito para o fã de Halls: curto, intenso e inesquecível.

Dia 12 de Junho, dia dos namorados, o aplicativo será aberto para desconhecidos dizerem uns aos outros que topariam se casar em Vegas. Aquele casal que reunir mais padrinhos será escolhido.

Por enquanto, você já pode subir sua foto em www.causamentoxs.com.br e dizer para todo mundo que você tá disponível para causar em Las Vegas.

E como nem tudo que acontece em Vegas fica em Vegas, os quase três milhões de fãs de Halls poderão acompanhar este casal em tempo real pela fanpage com uma cobertura incrível de conteúdo.

E aí, quer casar?
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Facebook: apenas 40% curtem alguma marca 
venerdì, 8 giugno, 2012, 01:22 - Social networks


Pesquisa realizada pela Hi-Mídia em parceria com a M.Sense mostra que os consumidores brasileiros querem maior interação nas redes sociais

Uma pesquisa realizada pela Hi-Mídia e pela M.Sense, empresa especializada em estudos sobre o mercado digital, revela que nas redes sociais os consumidores querem interagir com as marcas e não apenas ter acesso a conteúdo. O estudo, realizado entre os meses de abril e maio com 716 pessoas de todo o Brasil, revelou ainda que 87% dos entrevistados consideram que pior do que ter um problema com a marca, é tentar contato por meio das redes sociais e não obter resposta. As marcas que interagem com o usuário são a preferência de 76% dos pesquisados.

De acordo com a pesquisa, os brasileiros ainda não tem o hábito de acompanhar marcas no Facebook: apenas 40% dos usuários curte alguma marca, produto ou empresa. No Twitter, o percentual de usuários que seguem uma marca, produto ou empresa sobe para 50%, sendo que a maior parte tem como objetivo receber descontos e promoções.

O principal fator que inibe os internautas de seguir uma marca é o receio de receber mensagens publicitárias em grande quantidade, segundo 52% dos usuários do Facebook e 36% do Twitter. No total de posts do Facebook, os entrevistados afirmaram que gostariam de receber aproximadamente três posts por dia, fazendo com que a marca se mostre presente, mas sem exageros.

A pesquisa também avaliou o tipo de conteúdo que o usuário gostaria de receber pelas redes sociais. O interesse por informações, como novidades, eventos e acontecimentos, entre outros, é o mais requisitado por 96% dos usuários do Facebook e 89% dos usuários do Twitter. Em segundo lugar, 63% dos entrevistados optam por conteúdo educativo no Facebook e 68% por conteúdo publicitário no Twitter.

Influência nas compras é restrita


Quatro em cada cinco usuários do Facebook jamais adquiriram um produto ou serviço como resultado de anúncios ou comentários encontrados no site de redes sociais, mostrou uma pesquisa Reuters/Ipsos realizada online com 1.032 americanos. O resultado comprova ainda que 34% dos usuários do Facebook dedicam menos tempo ao site agora do que há seis meses.

Um estudo do grupo de pesquisa eMarketer, desenvolvido em fevereiro desse ano, mostrou que o Facebook tem desempenho pior do que e-mails ou marketing via mala direta no que tange a influenciar as decisões de compra dos consumidores.
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