Brasil chega a 36 Leões em Cannes 
martedì, 19 giugno, 2012, 23:16 - Generale


CANNES - O Brasil já soma 36 Leões no Cannes Lions Festival Internacional de Criatividade, evento que tem o Estadão como representante oficial no Brasil. O resultado foi especialmente forte na categoria Outdoor, na qual o País recebeu um total de 16 Leões na categoria Outdoor, com ouros para Giovanni+DraftFcb, Ogilvy e Age Isobar.

Embora os trabalhos brasileiros tenham ficado de fora da premiação de Creative Effectiveness, que mede o resultado econômicos dos trabalhos e só premiou seis trabalhos em todo o mundo, o País também foi lembrado nas áreas de Mobile Lions (três Leões, incluindo um de ouro para a AlmapBBDO) e em Media Lions (quatro bronzes). Ao todo, o Brasil levou 23 Leões ontem, que se somaram às 13 premiações de segunda-feira.

O trabalho da Giovanni+DraftFcb para as câmeras da JVC, que recebeu dois Leões de ouro, chegou a ser considerado para o Grand Prix em outdoor, segundo contaram jurados ao Estado, mas o prêmio acabou dividido entre uma campanha da Mercedez-Benz (Alemanha) e da Coca-Cola (China).

Para o presidente da Giovanni+DraftFcb, Aurélio Lopes, a campanha da JVC representou uma oportunidade para a agência trabalhar um produto cuja proposta de valor se baseava em suas qualidades técnicas, e não no preço. Isso permitiu que a ação se baseasse em características reais da câmera.

"Trata-se de uma ideia simples. A intenção dos anúncios foi mostrar que era possível tirar 130 fotos consecutivas", explica Lopes. "A ideia foi mostrar que é possível ver a vida de diferentes ângulos, para escolher o melhor deles depois."

Os outros ouros na categoria foram para a Ogilvy, pelo anúncio do relançamento da revista Forbes no Brasil, e para a Age Isobar, pelo trabalho para a Camp Néctar. A Giovanni levou ainda um Leão de prata pela campanha do Liquid Paper, da Paper Mate.

Os 11 Leões de bronze foram para Ogilvy (três premiações, para Claro, Hellmann's e Sprite), DM9DDB (C&A), Young & Rubicam (Café Bonogrão e Goodyear), Talent (Santher e Go Outside Magazine), Leo Burnett Tailor Made (Fiat), Lua (Kiss FM) e AlmapBBDO (Getty Images).

Celular. Em Mobile Lions, a campanha da AlmapBBDO para a Bradesco Seguros ficou com o Leão de Ouro, enquanto a Ogilvy levou um bronze para uma campanha para a Coca-Cola e a Globo Comunicação e Participações foi premiada com um bronze pela iniciativa relativa ao quadro Medida Certa, do Fantástico.

Na categoria Media Lions, foram quatro Leões de bronze para Loducca (Peugeot), Y&R (Santa Casa e Telefônica) e DM9DDB (C&A). Segundo Gustavo Gaion, vice-presidente de mídia da Y&R e jurado da categoria, o julgamento da categoria leva em conta principalmente resultados econômicos.

Segundo ele, o País poderia ter se saído melhor caso as agências tivessem se esmerado mais no processo de inscrição de trabalhos. "É preciso trabalhar junto com o cliente para mostrar o impacto de uma ação no dia a dia do negócio. 70% dessa categoria se concentra nesse resultado final", explica.

Jurado de Creative Effectiveness, o diretor de publicidade e marketing da Fiat, João Ciaco, também defendeu uma visão mais global e pragmática dos casos apresentados. "O vencedor na categoria (uma peça britânica para o desodorante Axe, da Unilever) mostrou muito bem todas as fases do processo."
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Come combattere Penguin? Con i contenuti 
martedì, 19 giugno, 2012, 15:42 - Generale


Non ne abbiamo ancora parlato ma non preoccupatevi, non ci siamo dimenticati di Google Penguin il nuovo algoritmo di Big G che tiene con il fiato sospeso i professionisti della SEO.

È riduttivo considerare Penguin come l’evoluzione di Google Panda, che si limita a contrastare i contenuti online di bassa qualità. L’algoritmo polare è nuovo di zecca e si occupa di penalizzare i siti web che applicano tecniche di spam sleali.

Il pinguino punisce i siti che sfruttano tecniche di keyword stuffing che consistono nell’utilizzo esagerato di parole chiave all’interno delle proprie pagine web.

A essere colpiti dal glaciale algoritmo sono anche i siti internet che impiegano eccessivamente anchor text esatti negli inbound links e usano link provenienti da fonti non autorevoli o da network.

L’anchor text è il testo “cliccabile” di un link che serve a descrivere i contenuti della pagina web che si andrà ad aprire. Per non essere penalizzati dall’algoritmo bisogna evitare di scrivere anchor text lunghi, pieni di parole chiave e poco pertinenti al contenuto della pagina.

Con l’arrivo di google Penguin diventa acerrima anche la lotta contro le web page a pagamento; i collegamenti ipertestuali che arrivano da network di blog e circuiti di siti a pagamento vengono penalizzati.

Dunque, per non essere messi al bando, è necessario rinunciare allo scambio di link con siti non autorevoli e evitare di imbrogliare Google con Network di siti internet.

Questo però non basta per mantenere il proprio sito ai vertici della SERP di Google. L’importanza dei contenuti è indispensabile per ottenere visibilità dal motore di ricerca, i content devono costituire un valore aggiunto ed essere unici e specifici.

Google Penguin ha lo scopo di offrire una SERP con risultati qualitativamente elevati e di aggirare le furberie della SEO troppo aggressiva. Tuttavia, con l’ultimo aggiornamento arrivato il 24 aprile, molte pagine web come wpmu.org, sono state ingiustamente penalizzate da Google Penguin. Questo conferma il fatto che un algoritmo non potrà mai essere efficace al 100% e ci sarà sempre un margine di errore da considerare.

Per la prima volta Google ha fornito un form dove è possibile segnalare se sono state eseguite eventuali penalizzazioni ingiuste.

Questo algoritmo sempre in fase di miglioramento, insegna a noi studiosi di SEO una cosa molto importante: mai smettere di sperimentare nuove tecniche che hanno lo scopo di evitare la perdita di posizionamento dei siti web di qualità.

E voi, siete stati penalizzati dal glaciale pinguino?
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Il packaging non solo fa il prodotto ma apre nuovi spazi di mercato 
lunedì, 18 giugno, 2012, 10:59 - Generale


L'uso di bottiglie in PET (poliestere) per il vino è ormai consolidato sul mercato. Le principali cantine californiane, ad esempio, scelgono sempre più spesso il PET data la leggerezza abbinata a trasparenza simil vetro, trasportabilità, sostenibilità e costo ridotto. Le bottiglie sono ben accette dai consumatori e sono ammesse nei locali pubblici dove invece sono bandite quelle in vetro per il rischio di rottura. Il vino confezionato in queste bottiglie può essere venduto nei parchi, ai concerti e in altri luoghi all'aperto. Leggerezza e sostenibilità sembrano attrarre sempre più anche l'interesse delle compagnie aeree.
Sutter Home è il principale produttore di bottiglie da 187 ml per vino, con una quota di mercato del 30% circa. La società ha cominciato nel 2005 a passare alle bottiglie in PET, spostando poi l'intera produzione verso la plastica, che permette inoltre di utilizzare le linee di riempimento esistenti. Un'altra azienda, la Cecchetti Wine Company, ha registrato una larga diffusione di bottiglie in PET da 187 ml per vino in molte compagnie aeree. La società rifornisce Air Canada, British Airways e Continental Airlines, che considerano il PET un'alternativa leggera e di qualità simile al vetro ma capace di ridurre consumo di carburante e costi.
Per il lancio della birra Carlsberg Export nei punti vendita locali di Sainsbury (UK) è stata scelta una nuova bottiglia da 500 ml in PET, che dovrebbe dare nuovo impulso alle vendite di birra lager di alta fascia. La bottiglia realizzata mediante soffiaggio include il logo Carlsberg in rilievo ed è chiusa con i tradizionali tappi a corona. Venduta attraverso i distributori automatici, è considerata ideale per le occasioni all'aperto quali picnic e barbecue.
Secondo Carlsberg UK il settore della birra fredda presenta un ampio potenziale di crescita ancora poco sfruttato. Una ricerca condotta lo scorso anno dalla società ha mostrato che nei centri commerciali i distributori di bibite fredde attraggono il consumatore fino a quattro volte di più di un'insegna pubblicitaria.
Ci troviamo di fronte ad un classico esempio dell'innovazione di un imballaggio trainata dal fornitore. La nuova bottiglia da 500 ml presenta un design di elevata qualità che ben si addice alla birra fredda e rappresenta un autentico elemento di distinzione sul mercato britannico.

Daniele Nalli
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Italiani, siete connessi? 
lunedì, 18 giugno, 2012, 10:01 - Generale


Gli italiani sono sempre più connessi a internet con i dispositivi mobili: è quanto emerge dalla ricerca dell’Osservatorio mobile Internet, Content & Apps promossa dalla School of Management del Politecnico di Milano.

L’indagine, presentata il 12 giugno scorso al Campus Bovisa, studia la rapida diffusione degli smartphone, la proliferazione delle applicazioni e lo sviluppo delle reti cellulari di nuova generazione. Queste tendenze molto in voga negli ultimi anni, vengono raggruppate sotto il nome di ‘Mobile Economy’.

Durante la presentazione dei risultati della ricerca il Direttore degli Osservatori del Politecnico, Andrea Rangone, ha dichiarato che “Anche in Italia la Mobile Economy sta crescendo bene e può dare nuova linfa allo sviluppo economico del nostro Paese.”

Nel febbraio 2012 infatti, sono arrivati a 21,8 milioni gli italiani che possiedono uno smartphone (novità assoluta che inverte l’andamento negativo degli ultimi 3 anni del mercato mobile, in particolare è cresciuto enormemente il fatturato proveniente da app mobili, attualmente al 45,4%) e la spesa per la navigazione mobile è aumentata del 52% per un totale di 800 milioni di euro.

L’impennata degli acquisti dei collegamenti internet con il ha raggiunto i 75 milioni di euro.

La piattaforma che possiede una maggiore redditività è Apple con più dell’85% dei ricavi ottenuti tramite negozi digitali seguita da Android. Secondo gli studiosi del politecnico, il guaio di Google Play è l’assenza di un sistema di pagamento in grado di competere con quello della concorrente Apple. L’indagine Doxa relativa al Mobile Internet ha riscontrato, infatti, che gli utenti dell’azienda di Cupertino possiedono in media 52 applicazioni contro le 30 degli utenti Android.

Oggi, alla luce dei dati offerti dalla ricerca del Politecnico possiamo ribadire che puntare sul mobile marketing rappresenta un passaggio imprescindibile per i brand più dinamici.

Per stare al passo con i tempi e sfruttare tutte le nuove possibilità offerte dal mercato è necessario ripensare il proprio modo di fare business e adeguarlo ai sempre più indispensabili smartphone e tablet.
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Little People Project 
domenica, 17 giugno, 2012, 08:54 - Guerrilla marketing


A metà tra progetto fotografico e installazione artistica "Little People Project" di Slinkachu ha iniziato il suo viaggio nel mondo nel 2006, da Londra, città di origine dell’artista.
Semplici miniature di esseri umani, rimodellate, dipinte e lasciate sulla strada a modificare ed interagire con l’ambiente urbano.
Un progetto di cui ho spesso mostrato delle immagini sulla mia pagina Facebook, sul blog ho cercato di selezionarne una per rendere omaggio all’"uomo delle miniature".

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