4 semplici modi per trasformare i fan su Facebook in clienti disposti a spendere 
giovedì, 5 settembre, 2013, 08:55 - Social networks


Avete creato la vostra pagina Facebook e apparentemente sta andando bene, molto bene.
Avete raccolto tantissimi fan che si mostrano più che mai attivi a mettere like ai vostri post, commentarli e condividerli.

Apparentemente si diceva, perché poi invece si presenta un problema: nessuno di questi innumerevoli fan diventa un cliente disposto a fare acquisti. Perché?

Probabilmente il problema sta nel fatto che il contenuto che create e postate non porta ad aumentare le vendite. Postare qualcosa di divertente o persino interessante che però non abbia attinenza con i vostri prodotti in effetti è inutile allo scopo. Allo stesso tempo, creare contenuti che riguardino solo i vostri prodotti non riesce ad attirare l’attenzione dei lettori.
Il trucco allora sta nel riuscire a scrivere qualcosa che allo stesso tempo sia interessante e che sia in qualche modo relazionato con i vostri prodotti.

In questo articolo parleremo dei 4 modi per creare post che trasformino i fan su Facebook in clienti:

1. I coupon “solo per I fan” forniscono un incentivo agli acquisti
2. Raccontate una storia che parli anche dei vostri prodotti
3. Create un clima di fiducia con uno sguardo dietro le quinte
4. L’arma segreta: trasformare i clienti in testimonial


1. I COUPON “SOLO PER I FAN” FORNISCONO UN INCENTIVO AGLI ACQUISTI


I coupon sono un ottimo modo per ridurre la distanza fan-cliente. Si danno via facilmente e spingono gli utenti a sfogliare il catalogo dei prodotti.

Mettendo il “Mi piace” alla vostra pagina i fan hanno senz’altro mostrato interesse per la vostra attività, ma non necessariamente per via di ciò che vendete, ma forse per via del contenuto interessante che postate.
Un coupon riservato ai fan può invogliare i vostri fan che non hanno mai comprato i vostri prodotti a fare un primo acquisto.

Uno studio realizzato da Exact Target e CoTweet ha dimostrato che il 40% degli utenti mette il “Mi piace” su pagine Facebook allo scopo di avvalersi di sconti e coupon.

Coupon vs. Sconti

Non sono la stessa cosa: coupon e sconti sono anzi molto diversi tra loro.

I coupon sono gratuiti Un coupon è come una sorta di biglietto: lo prendi e ne fai quello che vuoi. È un modo per far entrare i clienti nel vostro negozio per esempio, incuriosendoli con quanto avete da offrire, senza che debbano usare tecniche di vendita particolarmente aggressive o sofisticate.

Gli sconti hanno comunque un costo Lo sconto si può considerare come un modo aggressivo di vendere qualcosa, dal momento che vi si chiede di comprare subito per avere un prezzo di favore.

Come si crea un coupon su Facebook per massimizzare le vendite?

1. Una call-to-action chiara Una call-to-action, cioè un invito ai potenziali clienti ad agire per usufruire dello sconto, non deve essere complicata, ma al contrario si mostra tanto più efficace quanto più è semplice, come “Riscuoti il tuo coupon qui: [LINK]” o “Usalo su [URL del sito]” o ancora “Usalo presso il nostro negozio in [INDIRIZZO]”.

2. Immagine di ciò che si può comprare Mostrate ai potenziali clienti i vostri prodotti più interessanti, per dar loro un ottimo motivo per utilizzare i coupon. Se infatti si convincono che ciò che vendete non sia di loro interesse finiranno per non utilizzare i coupon.

3. Descrizione di come usarlo Non lasciate niente al dubbio, non date niente per scontato. Spiegate esattamente come e dove riscuotere i coupon per indurre i visitatori a cliccare sul vostro post.

4. Un testo molto breve In poche parole: più è corto meglio è. Gli utenti non leggono per davvero su Facebook, ma scorrono velocemente la pagina alla ricerca di ciò che interessa loro, e se s’imbattono in un testo molto lungo è probabile che lo saltino completamente. Un consiglio: fate come se foste su Twitter, scrivete post di 140 caratteri.

5. Coupon/Codici Promozionali Un codice promozionale è un modo efficace di rendere esclusivo un coupon, dal momento che solo chi conosce il codice potrà utilizzarlo.

** Suggerimento: rendetelo disponibile solo per i fan

Promuovete il vostro coupon come qualcosa di esclusivo, accessibile unicamente ai fan. Solo per questo può accendere l’interesse, perché i visitatori sentiranno di avere tra le mani un’occasione esclusiva e speciale che non possono trovare altrove.

Perché?

Le persone si sentono più invogliate ad approfittare di un’occasione se pensano che solo in pochi potranno farlo. L’ascesa del Gilt Group tramite un modello di “Private Sales” dimostra quanto la cosa possa essere efficace.

Potete promuovere online i vostri coupon anche con Offerte Speciali di Wishpond.


2. RACCONTATE UNA STORIA CHE PARLI ANCHE DEI VOSTRI PRODOTTI


Leggere di un prodotto di per sé può essere piuttosto noioso. La cosa invece comincia a farsi interessante quando si può spiegare ai lettori come utilizzarlo e come trarne vantaggio.
Ad esempio, postare la foto di uno strumento per potare una siepe non riscuoterà grande successo. Se invece si pubblica la foto di una siepe potata in modo da raffigurare una giraffa, magari aggiungendo un link che spiega come farlo, ci sarà sicuramente interesse da parte dei lettori.

Un ottimo esempio è quello che segue, realizzato dalla catena di distribuzione Wal-Mart. Anziché dire chiaramente che è possibile acquistare piante da coltivare nell’orto per preparare il sugo per la pasta, si sono limitati ad uno slogan tanto breve quanto accattivante “Coltiva la tua salsa”, con una foto comunque legata al tema. È più difficile che una notizia del genere passi inosservata nel newsfeed di Facebook.



Avere post di qualità su “Come usare il vostro prodotto”:

1. Non concentrarsi sul prodotto Parlare soprattutto di come funziona, di cosa permette di fare, di quanto sia semplice o divertente usarlo. Accennare al prodotto solo come mezzo che permette tutto ciò.

2. L’importanza delle immagini Ricordate il vecchio detto che dice che un’immagine vale 1000 parole? Tenetelo presente e raccontate la vostra storia con delle foto, mostrando il risultato finale che si può conseguire col vostro prodotto.

3. Citare Vip Spiegare come qualche personaggio famoso si avvale del vostro prodotto può aiutare a generare interesse.

4. Risolvere problemi Se riuscirete a spiegare come i vostri prodotti riescono a risolvere i problemi e rispondere alle necessità dei consumatori allora avrete fornito ai vostri lettori un’ottima ragione per comprarli.

Ecco alcuni consigli da mettere in pratica su Facebook:

1. Create la vostra collana
2. Scoprite come fa Madonna a mantenersi in forma
3. Scoprite cosa mangia e beve Balotelli per mantenersi in forma


3. CREATE UN CLIMA DI FIDUCIA CON UNO SGUARDO DIETRO LE QUINTE


Capire come un oggetto viene prodotto porta ad apprezzarlo di più, un po’ come in quei percorsi eno-gastronomici dove si assapora il vino dopo che si è imparato cosa lo lega al territorio e come viene prodotto esattamente.

Il marchio Anthropologie ha utilizzato una serie di interviste al suo fondatore per presentare il nuovo catalogo di prodotti. Le interviste ai fondatori delle aziende sono un’ottima soluzione per farsi conoscere al pubblico, dal momento che permettono di spiegare quando la compagnia è stata fondata e quali sono i criteri per ideare e lanciare nuovi prodotti.



Far conoscere l’azienda con post su Facebook

1. Interviste ai dipendenti Chi lavora ai prodotti conta quanto i prodotti. Potreste presentare i dipendenti come se fossero esperti della tematica e chiedere loro opinioni su come li usano.

2. Mostrate come vengono fabbricati i vostri prodotti Più i consumatori capiscono come funzionano e più li apprezzeranno. Se spiegate le varie fasi di produzione e fate vedere l’impegno e l’accuratezza che lo contraddistinguono, farete ricredere molti di coloro che credono che i vostri prodotti siano scadenti o realizzati con materiali di seconda qualità, e avrete un vantaggio sui vostri concorrenti.


4. L’ARMA SEGRETA: TRASFORMARE I CLIENTI IN TESTIMONIAL


Secondo una ricerca realizzata recentemente da Forrester Research, il “70% degli adulti che negli Stati Uniti hanno accesso ad internet si affida alle opinioni di amici e famigliari nella scelta di un marchio”.
La stessa ricerca indica anche come il 46% dia credito alle recensioni online scritte dai clienti mentre solo il 10% fa realmente attenzione alla pubblicità online ed ai commenti rilasciati dalle aziende stesse.

Spesso i fan di una pagina Facebook si mostrano ben più interessati a quanto dicono i loro amici piuttosto che a quello che dice l’azienda. Il motivo è che preferiscono leggere ciò che ritengono interessante piuttosto che dei messaggi pubblicitari. Avere clienti che agiscano come vostri testimonial e parlino dei vostri prodotti è dunque il modo giusto per fornire i giusti contenuti di discussione.

Se non avete ancora testimonial, potete consultare questo nostro post in inglese sul modo migliore per trovarli.

Come avvalersi dei testimonial per aumentare le vendite?

Di certo non avendo come testimonial fan che si limitino a dire che i vostri prodotti sono eccezionali e che sono migliori di quelli di aziende concorrenti.

Un buon esempio è dato dalle aziende che vendono prodotti per dimagrire. Anziché parlare semplicemente di cosa vendono, postano foto ed interviste di persone che hanno utilizzato i loro prodotti e spiegano come questi hanno loro cambiato la vita in meglio. In altre parole raccontano una storia che spiega come il tal prodotto ha risolto il tal problema e reso felice la tal persona.

Sono queste le storie che anche voi dovreste raccontare ai vostri clienti.

Diamo un’occhiata a questo post pubblicato da un fan di Coca-Cola che mostra una ragazza e suo cugino mentre guardano il panorama e bevono. È un’immagine che racconta una storia di amicizia, di bellezza del panorama, in cui il prodotto è presente ma non esclusivo.
Un’immagine di questo tipo si potrebbe abbinare ad un link con contenuto aggiuntivo che rimarchi il messaggio ed aggiunga dettagli.



Ricordate: non dovete produrre niente di eccezionale. Non serve andare ad intervistare una persona che spieghi commossa come i vostri prodotti abbiano cambiato la loro vita, dal momento che difficilmente un prodotto può arrivare a tanto.
È sufficiente parlare di qualcuno che grazie ai vostri prodotti sia riuscito ad ottenere un semplice vantaggio, come ad esempio il riuscire ad avere più tempo libero da passare con la propria famiglia. Sono i problemi più semplici quelli a cui si pensa più comunemente per poterli risolvere. Trovate ed esponete soluzioni a questi problemi ed avrete più clic e più incassi.

Che importanza ha tutto ciò nel business?


Ricapitolando: trasformare i fan su Facebook in clienti che spendano è qualcosa di possibile. La cosa richiede però metodi alternativi a quelli più tradizionali di fare pubblicità.
Post ricchi di dettagli sulle caratteristiche mirabolanti di un prodotto e sul prezzo speciale a cui si può avere portano a poco o nulla. I vostri fan non vogliono conoscere in dettaglio i vostri prodotti ma sapere come essi possono essere loro utili e soddisfare i loro bisogni.

Questo perché in fondo la gente non va su Facebook per consultare cataloghi di articoli in vendita, ma per leggere storie e notizie. Preparate del contenuto, una storia da raccontare ai vostri fan, ed avrete la loro attenzione. Spiegate in questa storia come i vostri prodotti possono renderli più felici e risolvere i loro problemi, e li renderete vostri clienti.
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E-democracy: l’avanguardia della transpolitica 
sabato, 31 agosto, 2013, 23:59 - Social networks
Qual è l’impatto della politica sui social network? Nascono le utenze sovversive in una politica tutta nuova che supera se stessa divenendo transpolitica.



I social network rappresentano la soluzione all’esigenza di un contatto più invasivo con gli utenti del web; i partiti politici entrano in un mondo di relazioni e continue interazioni. Con Twitter, la parola, o meglio lo slogan acquista massima importanza. Su Facebook viene dato sfogo ad una comunicazione più articolata, con una quantità maggiore di contenuti.

Così facendo i partiti politici ripropongono una specie di elettorato potenziale dei social network composto dai propri fan. Esiste però uno sviluppo che per molti versi può essere considerato sovversivo. Nasce uno scontro che oppone le notizie non ufficiali, fatte girare per il web, alle fonti ufficiali. Si tratta di una lotta tra grassroot e mainstream: con la prima si intende il flusso di contenuti mediatici informale e talvolta non autorizzato, e con la seconda, il flusso di contenuti diretto da una prospettiva commerciale, ovvero l’azione della politica. La lotta tra le due fazioni nasce nel momento in cui il popolo dei fan, non sazio dei contenuti trasmessi attraverso gli altri media, si è trasferito su internet per condividere informazioni all’interno di una comunità di appassionati e per arricchire con idee proprie i progetti nati dalle grandi compagnie.

Osservando ciò dal punto di vista della politica, l’azione sul web degli altri schieramenti rappresenta la preoccupazione minore. Sono proprio gli utenti della rete i critici più duri e più attenti alle menzogne e alle gaffe, nonché i più ingegnosi ideatori di campagne screditanti. Per una pagina creata da un politico o partito, ne nascono svariate create da utenti non autorizzati. Pullulano le pagine non ufficiali che raccolgono materiali che non si desidera divulgare, che portano ad effetti indesiderati e controproducenti. Le nuove opere d’arte del web rientrano nei fenomeni dello spoling e del polbusting. Nel primo caso si intende la ricerca di quelle notizie non ancora uscite nei media tradizionali. Nel frangente del polbusting (da politic busting, manomettere la politica) si osserva la fruizione dei messaggi mediali originali e la successiva manipolazione. Il materiale propagandistico viene preso, esaminato, decontestualizzato e reinserito in un contesto differente. Se per il politico la frammentazione e dispersione della propria identità su internet può rappresentare un duro colpo all’immagine, per l’utente della rete questa partecipazione è un’azione che ha rilevanza politica; tenere sotto controllo il web non è cosa semplice, figuriamoci un esercito di utenti poco politically correct.
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Twitter Advertising? Bello, ma rimandato a settembre 
giovedì, 20 giugno, 2013, 08:38 - Social networks


La scorsa settimana si è tenuto il webinar #TwitterAcademy. I responsabili italiani per l’advertising di Twitter hanno spiegato le potenzialità della piattaforma, illustrato il suo funzionamento e presentato gli immancabili casi di successo. Il punto saliente era la possibilità di creare un vero e proprio ecosistema intorno al brand, collegando tutto a Twitter.

Penso non ci sia bisogno di partire da cos’è Twitter, se state leggendo questo post dovreste saperlo, ma è interessante “dare i numeri” ufficiali del social network cinguettante. La crescita è sostanziosa: gli utenti attivi, sia da desktop che da mobile, sono diventati 200 milioni al mese (il doppio rispetto allo scorso anno), e twittano circa 400 milioni di contenuti al giorno (+60% sul 2012).

Purtroppo non ci sono dati ufficiali riguardanti l’Italia, ma verrebbe da considerare l’opzione di iniziare a fare pubblicità anche su Twitter, anche perché la piattaforma di analytics è notevole (e aperta a tutti gratuitamente, anche se ora possono utilizzarla solo tutti gli account residenti in USA e gli account extra-USA che hanno già svolto campagne).

Anche i formati delle inserzioni sembrerebbero avere molte potenzialità: si possono sponsorizzare gli account, i tweet e i trend topic, con formula di pagamento per ogni follower (per gli account), engagement (per i tweet) o per 24 ore (per i trend topic, con una cifra fissa).

In effetti però la cosa che mi ha sorpreso maggiormente in positivo è il livello impressionante di targeting possibile: sembrerebbe paragonabile a quello di Google Adwords. Ci sono 250 tra categorie e sottocategorie di interessi, oltre alle classiche limitazioni per dispositivo, parole chiave, area geografica o per account simili.

Veniamo ahimè ai punti dolenti, per i quali non mi sento di promuovere subito la piattaforma:

Probabilmente è solo questione di tempo, ma per ora l’unico modo di fare advertising su Twitter è passare per il team apposito, niente self service e pagamento con carta di credito.
Costi non proprio bassissimi: l’investimento di partenza è di 15mila euro dilazionati su tre mesi. Facendo due conti in unità standard (CPM ad esempio) sarebbero anche convenienti, ma l’investimento minimo cospicuo rappresenta una bella barriera all’entrata: dal punto di vista di un piccolo investitore (l’inserzionista medio di Facebook, tanto per prenderne uno tra i concorrenti) le cifre sono quasi proibitive.
Dal punto di vista delle agenzie, non si può ancora attivare un account da centro clienti, ma bisogna gestire gli annunci direttamente dal pannello di controllo dell’account di riferimento. Questo può creare problemi in caso di cambiamenti di gestione.
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Path: l’anti-social network per eccellenza 
martedì, 18 giugno, 2013, 10:02 - Social networks


È l’anti-social network che sta spopolando. Stiamo parlando di Path, portatore di un’idea suggestiva in netto contrasto con tutte le piattaforme social che conosciamo: l’intimità. È nato nel 2010, in California, come un programma di photo sharing, e si è evoluto rapidamente nella forma attuale conquistando 9 milioni di utenti nel giro di pochi anni.

In Italia ancora non è molto conosciuto, ma l’amministratore delegato di Path, Dave Morin, è convinto che sia il social perfetto per gli italiani. Cosa lo rende così speciale?

Cosa non è
Non è la piazza rumorosa di Twitter, piena di mode, tendenze, persone da seguire, idoli da imitare. È un luogo privato e intimo, da condividere solo con i veri amici. Infatti il limite massimo di amicizie è appena 150 contatti, che obbliga a discriminare chi veramente può essere considerato un vero amico. In questo senso non ricalca nemmeno il sistema di Facebook dove si accetta qualunque amicizia per cortesia e non per interesse.

Non è selettivo in termini di “cosa si può fare” perché permette la condivisione di immagini, in stile Instagram, dalla forma quadrata della foto ai vari filtri rapidi proposti; permette altresì la condivisione di luoghi, in stile Foursquare, e di musica o pensieri.

Cosa è
Path è un social che racchiude in sé tutte le funzionalità delle altre piattaforme sociali ma meno prepotentemente. Le parole chiavi sono la privacy e l’intimità. Un concetto un po’ curioso per un social network, ma un’idea fresca e nuova che sta piacendo.

Non ci si preoccupa più di dover accumulare iscritti, follower e amici senza nessun criterio, perché il limite imperante è di 150 contatti, e la privacy è del tutto personalizzabile, post per post, a seconda del contenuto.

La grafica è elegante, pulita e semplice rendendo davvero facili e intuitivi la navigazione e l’utilizzo. C’è solo un menù con cinque funzioni: condividere pensieri, foto, luoghi, musica e accendere/spegnere l’applicazione quando ci si sveglia o si va a dormire.

Ogni azione compiuta su Path si può condividere anche sugli altri social network, rendendo davvero funzionale l’uso di questa applicazione. Ad esempio un check-in su Path, si potrà condividere automaticamente anche su Foursquare.

E un brand come può trarne vantaggio?
Path rappresenta l’opportunità per un brand di creare delle micro comunità ad altissima specificità, ottimo per tutti quei marchi di lusso o per tutte quelle aziende che forniscono un servizio altamente esclusivo.

Una buona idea di social media marketing utilizzando Path consiste nel creare un contest per accedere, solo per un periodo limitato, ad un ambiente esclusivo – diventando amici del profilo Path del brand – con contenuti extra ed opportunità che normalmente il brand non condivide sugli altri social.
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Brasile: quando il calcio si gioca su Twitter e Facebook (e Instagram) 
sabato, 1 giugno, 2013, 11:38 - Social networks


In Brasile il calcio è profondamente diffuso, e molti calciatori “verdeoro” hanno incantato ed incantano le platee di tutto il mondo, fino ad essere divenuti delle vere e proprie icone.

Le qualità sul campo delle squadre brasiliane sono note a tutti, non a caso il Corinthians è, attualmente, campione del mondo per club, e poche persone al mondo non conoscono il nome di Pelé, Ronaldo o Kaka.

Ma come si comportano sui social media?

C’è una premessa da fare: il Brasile, oggi, è un terreno estremamente fertile per quanto riguarda il marketing digitale, e rappresenta la seconda popolazione su Twitter e Facebook a livello mondiale, un tema che abbiamo iniziato a trattare un po’ di tempo fa.

Basti pensare al main sponsor della nazionale brasiliana, ossia la banca Itaú, estremamente attiva su Facebook e Youtube.
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