Viral K Marketing by Andrea Natella / Kook 
domenica, 14 ottobre, 2012, 17:13 - Viral marketing


Andrea Natella, direttore creativo di KOOK, ripercorre e approfondisce i concetti chiave del marketing virale ponendo l’accento sulla creatività e l’approccio narrativo.

Nel suo documento conosceremo la sua idea nei confronti di quella che viene definita la strategia K: “laddove si voglia ottenere una persistenza nel tempo dei valori della marca, magari presso un target mirato, l’approccio migliore è una strategia K. Una campagna che attiva una riflessione narrativa piuttosto che fare leva sulla condivisione d’impulso”. Buona lettura!
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Un ambient fuori dal comune: la catena di cloni di Chris Paul 
sabato, 13 ottobre, 2012, 18:38 - Guerrilla marketing


La promozione delle nuove JORDAN CP3.VI passa attraverso la realizzazione di una performance ispirata alla sequence photography andata in scena a Venice Beach.

Una catena umana di cloni del cestista Chris Paul ha dato vita a quello che viene definito un “live frozen moment”. Ammirate la perfezione di queste immagini.


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Scatta, perfeziona, tagga e..attrai: Instagram 
venerdì, 12 ottobre, 2012, 15:35 - Social networks


Le immagini attraggono molto più delle parole. L’ha capito bene facebook che recentemente ha acquistato l’applicazione Instagram e che si sta implementando anche per far comprare ai suoi utenti i prodotti promossi proprio grazie a bacheche di immagini.

Anche l’applicazione Foursquare sta diventando sempre molto più “visuale” e lo stesso Twitter fa notare dalle statistiche come i tweet che ricevono più retweet sono quelli che contengono le immagini.

Da un clic si può arrivare a costruire un vero e proprio commercio on line: l’infografica edita da Marketo spiega “visualmente” come fare marketing, come creare un impero seguendo 5 punti.

•Perfezionare: prima di cominciare a scattare le foto vi serve un piano! Dovete mettervi nei panni del vostro pubblico e pensare “da che tipo di foto posso essere attirato? Come posso colpire il pubblico per far parlare della mia azienda?” Curate i dettagli del vostro progetto in questo senso: dovete fare audience.
•Clic: scattate le vostre foto, le foto dei vostri prodotti e condividetele sul web. Ricordate solo alcuni step di base: le foto devono essere esclusive e devono essere postate solo con Instagram. Svelate i segreti della vostra azienda, fateli trapelare dalle vostre immagini. Fate belle foto: gli utenti di Instagram sono anch’essi creativi, sanno distinguere una bella foto da una foto banale. Metteteci qualcosa di vostro: postate le foto dei vostri impiegati al lavoro, date un’anteprima ai potenziali clienti del vostro lavoro. Gli utenti si sentiranno come se volessero sentirsi parte di qualcosa, del vostro team.
•Tagga: #come funziona? Gli hashtag utilizzati da Internet si comportano come delle parole chiave e permettono agli spettatori di trovare le foto grazie alle keywords con cui le foto vengono taggate. N.B. Usate sia hashtag di brand molto popolari sia originali!
•Attrai: attrarre i vostri potenziali consumatori e persuaderli è la vostra più grande sfida. Con Instagram ci sono diversi modi di far realizzare questo alle aziende; postate le foto degli eventi che curate, non si sa mai che chi vi sta guardando vi chieda di realizzare un evento anche per lui; usate poi l’opzione della geolocalizzazione per invitare i vostri followers e infine giocate con loro: con Instagram togliete le foto o i titoli delle vostre foto dalla vostra galleria, far risolvere questi scherzetti diverte e incuriosisce gli utenti.
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Il crowdfunding in Italia? Lo scopri al Crowdfuture! 
giovedì, 11 ottobre, 2012, 22:44 - Generale


Cos’è il crowdfunding? Il crowdfunding è una forma di finanziamento proveniente dal basso che utilizza il web per raccogliere le donazioni; il fine è dare vita a nuove attività imprenditoriali, nel gergo dette startup.

Le piattaforme di crowdfunding possono essere di tipo generalista o verticali, cioè dedicate a un tema.

Il crowdfunding si è davvero concretizzato come nuovo modello di business con la campagna elettorale americana di Barack Obama: lo “Yes We Can” è stato infatti lo slogan di una campagna finanziata in buona parte dai diretti interessati, gli elettori, il popolo.

Anche in Italia questo nuovo modello di raccolta fondi sta passando da una realtà di nicchia ad una di mainstream: nella bozza del nuovo Decreto Sviluppo, infatti, il Governo apre le strade ufficialmente al crowdfunding nel Bel Paese, per agevolare le persone fisiche che investono in start up.

Sfruttando la velocità della Rete e la condivisione dei social network, questa idea può essere una grande opportunità per piccoli e grandi progetti, che abbiano come base idee geniali.

Le startup ormai ben radicate in Italia sono YouCapital che finanzia indagini giornalistiche; Produzionidalbasso.com, una delle primissime piattaforme italiane, dedita soprattutto al mondo dell’autoproduzione letteraria e cinematografica; Kapipal, fondata da un professore dell’Università di Pisa, Alberto Falossi, apre i finanziamenti anche a progetti privati.

In questo tipo di business Falossi è riconosciuto per aver steso i principi fondamentali del modello del crowdfunding nel suo Kapipalist Manifesto. I moniti del business sono: i tuoi amici sono il tuo capitale; i tuoi amici realizzano i tuoi sogni; il tuo capitale dipende dal numero di amici; il tuo capitale dipende dalla fiducia; il tuo capitale aumenta con il passaparola.

Il riscontro concreto dell’attecchimento del crowdfunding in Italia verrà presto dimostrato con Crowdfuture: il 27 Ottobre a Roma si terrà la prima convention sul crowdfunding, durante la quale, con l’intervento di esperti mondiali, si parlerà di sfide ed eventuali soluzioni. I biglietti? Si acquistano tramite una piattaforma di crowdfunding: Eppela.
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Ristrutturare un intero quartiere a Londra? Con IKEA si può 
mercoledì, 10 ottobre, 2012, 14:34 - Generale


Cosa vi viene in mente quando sentite la parola IKEA?

Certamente le più divertenti ore dei week end trascorse a curiosare tra cucine, camerette e prodotti per la casa; o la serie di eccentrici nomi annotati con precisione mentre si legge il nuovo catalogo; ma anche lo stupore nell’apprendere che il marchio svedese cura la campagna più efficace di social media advertising sui social network.

Bene, a tutto ciò possiamo aggiungere che da oggi, IKEA sarà presente come quartiere residenziale nel cuore di Londra. Il colosso svedese, infatti, è stato scelto come appaltatore per la ristrutturazione di un intero quartiere della città britannica.

Lo Strand East (questo il nome del quartiere) conterà nientemeno che 1200 stabili tra case ed appartamenti a misura di famiglia. Ammobiliati esclusivamente con soluzioni IKEA, gli edifici verranno interamente affittati, anche secondo diverse fasce di reddito.

All’interno del quartiere verrà proibita la circolazione delle automobili e messa a punto una linea di bus; in quest’ottica ecologista verrà realizzato anche un ospedale.

Due corsi d’acqua circonderanno l’area dove ci saranno ormeggi per vaporetti, taxi sull’acqua e bar galleggianti; insomma, un piccolo giardino dell’Eden ispirato anche a Venezia.

Per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti, l’immondizia verrà rimossa dalle case grazie a dei tunnel sotterranei e una centrale idroelettrica provvederà all’energia della nuova comunità.

Ci saranno anche piccoli uffici e botteghe al fine di creare ambienti familiari e amichevoli; no quindi a store dei più famosi brand.

Per quanto riguarda il profitto di questa strategia di ambient marketing, IKEA ha previsto di poter rientrare dai costi in circa 20 anni. Per il momento si diverte anche ad arredare le stazioni della metropolitana a Miami, New York, Tokio e Parigi.
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