SAS new destinations 
giovedì, 28 febbraio, 2013, 10:00 - Generale


For the launch of 16 new destinations, Scandinavian Airlines placed creative ambients in various bus stops. Each billboard represented an aircraft window and each time someone pulled the window down, a new destination appeared.


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Worst Harlem Shake ever! 
mercoledì, 27 febbraio, 2013, 07:47 - Generale


The association Vereniging Parkinson decided to use the famous web phenomenon Harlem Shake to get its message across. In the video, during the verse, you see a man shaking in a cafeteria. When the chorus starts, the man passes out and one can read "Shaking. Fun for some. Daily struggle for others."


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Export con radici italiane” L’essenza firmata Paglieri 
martedì, 26 febbraio, 2013, 07:35 - Generale


Gli amministratori delegati Barbara e Debora Paglieri: in Usa e Cina ci stiamo consolidando.

MIRIAM MASSONE

ALESSANDRIA
Bionde come Melanie Griffith nel film «Una donna in carriera». E loro carriera e spirito imprenditoriale l’hanno nel dna: Debora e Barbara, cugine Paglieri, Toro e Ariete nello zodiaco e nel piglio, eredi di una dinastia di profumieri che ha attraversato 130 anni di storia d’Italia. Ora reggono assieme, con gli altri familiari del cda, Mario, Aldo e Lodovico Paglieri, e Fabio Rossello, le redini del gruppo industriale Gruppo Paglieri (composto da Paglieri Spa, Selectiva Spa e Schiapparelli Spa), “papà” della mitica Felce Azzurra, linea che da sola nel 2011 ha superato i 50 milioni d’euro di fatturato: 150 dipendenti, gestione familiare e orgogliose radici piemontesi. Nello stabilimento di Spinetta Marengo, alle porte di Alessandria, il profumo arriva dai laboratori dove si scelgono e dosano le essenze.

Il made in Italy è il vostro biglietto da visita, tradizione e famiglia che si sposano a innovazione ed estrema attenzione al marketing. Una scelta difficile?
Barbara: «Una scelta naturale, anche se la burocrazia qui è più farraginosa e non ci aiuta. Ma Paglieri è ad Alessandria dal 1807, quando nacque come bottega grazie al nostro antenato Lodovico, da allora mai nessuno ha pensato di andare altrove, neppure di fronte all’allettante proposta, che arrivò negli Anni Ottanta, di spostare la produzione negli Stati Uniti».
Debora: «Ricerca e sviluppo sono effettuati all’interno: dagli ingredienti alle profumazioni. I nostri padri ci hanno sempre insegnato: “Privilegiate la qualità al profitto”. Ecco perché quest’attenzione al controllo totale sulla filiera: la materia prima di Felce Azzurra, ad esempio, arriva dal vercellese. E i bagnoschiuma della nuova linea Ritualia, nata nel 2011 e che porteremo l’8 marzo al Cosmoprof di Bologna, sono a base di mele del Trentino, iris della Toscana, olive della Puglia, fiori della Valle d’Aosta…».

Lo Stivale è stampato pure sui prodotti, esportati in 65 Paesi del mondo. L’ultima frontiera?
Debora: «Ci siamo introdotti in Russia, Giappone, Emirati Arabi, Kuwait, Messico. Cresciamo in Nord Africa, e ci siamo aperti alla Cina dove, con nostra sorpresa, apprezzano soprattutto i prodotti per l’igiene della casa. Pink Sugar invece piace molto agli americani: è tra i prodotti più venduti nella catena Sephora Usa».
Barbara: «Stiamo guardando ora al mercato brasiliano, mentre ad aprile saremo in Vietnam per un’importante esposizione della cosmesi».

Un’azienda in rosa: qual è il valore aggiunto di una gestione al femminile?
Barbara: «Siamo multitasking, no? Riusciamo a fare più cose assieme. Un po’ di diffidenza iniziale c’è stata, il ricambio generazionale non è stato semplice».

Nonostante siate “subentrate” ai vostri rispettivi padri, Aldo e Mario?
Barbara: «Forse proprio per questo: in realtà loro ci sono sempre, l’azienda è la loro vita. Ci confrontiamo sulle decisioni ma alla fine ci seguono, stanno al passo anche dal punto di vista tecnologico, del resto marketing e comunicazione sono sempre stati il nostro forte, dai tempi della cipria Velluto di Hollywood pubblicizzata da Gina Lollobrigida».

I vostri padri quindi vi riconoscono un buon fiuto per gli affari. Merito dell’ultima fortunata acquisizione?
Debora e Barbara: «In effetti siamo state proprio noi, con gli altri familiari della nuova generazione, tra il 2010 e il 2011 a convincerli a inglobare le altre due società: la Nutritionals srl, storico marchio Schiapparelli, poi la totalità delle azioni di Selectiva, proprietaria di Aquolina e Pink Sugar».

Aquolina (creme e bagnoschiuma alla frutta, allo zucchero o al cioccolato) è stata un’iniziativa riuscita di Paglieri: sempre intuizione femminile?
Barbara: «In realtà fu un’intuizione corale dei componenti del board. Fummo i primi a introdurre in Italia, nel 2000, i prodotti per l’igiene e la bellezza ispirati a ingredienti golosi. L’idea ci venne da alcuni campioni trovati in Francia».
Debora: «Volevamo un nome gustoso, ma di ispirazione italiana e pensammo al latino, ecco perché Aquolina con la q. Il peperoncino del marchio è il tocco piccante per allargare il mercato. Oggi, a 10 anni dalla nascita, è ancora leader nel segmento gourmand ed è tra i primi 10 brand più venduti in profumeria».

Frutta pure in formato baby: l’ultimo nato è il Saponello alla banana e ai frutti rossi. Pensate ai bambini come nuovo target di riferimento?
Debora: «In realtà Paglieri già agli esordi si rivolse a loro, persino col dentifricio. Saponello è piuttosto frutto di un progetto culturale ed educativo, nato da un concorso che ha coinvolto le scuole per due anni. Ci siamo rese conto che c’è molta sensibilità tra le maestre e i bambini verso il concetto e la pratica dell’igiene. E abbiamo voluto sviluppare l’intuizione attraverso questo nuovo prodotto che, a un mese dal lancio in Italia, era già presente in 20 paesi esteri».

Paglieri sembra immune alla crisi. E mentre molte realtà anche dello stesso distretto alessandrino affondano, il vostro gruppo invece continua a realizzare buone performance in tutti i settori (l’ultimo fatturato segna un +9%).
Barbara: «Se mi chiede la ricetta le dico subito che “non la so”, non c’è bacchetta magica, ma una carta vincente è credere nel territorio: noi siamo alessandrine doc, e i 150 dipendenti sono tutti della zona, la maggior parte l’abbiamo formata qui da noi, nello stabilimento, tra loro anche due donne meccanico».

Lancerete nuovi prodotti nei prossimi mesi?
Debora: «Siamo in continuo aggiornamento, ma per ora pensiamo a consolidare le linee che già abbiamo, come Ritualia: riuscire ad avere un bagnoschiuma con un’essenza per ogni Regione d’Italia sarebbe un bel sogno, anche se un po’ dispendioso e ambizioso».
Barbara: «Ma nella nostra famiglia siamo così: sognatori, e concreti».
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Facebook Holiday 
lunedì, 25 febbraio, 2013, 07:46 - Social networks


Cape Town has a lot to offer. However many pieces of information about the city can't be found on the Internet. The office of tourism had to find a way for tourists to discover all the unexpected things about Cape Town. They therefore decided to send people's Facebook profiles to Cape Town. Pictures and videos were published on people's timeline as if they really were visiting the city. Some participants even had the chance to win a unique trip to South Africa.


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10 regole per un utilizzo efficace di LinkedIn 
domenica, 24 febbraio, 2013, 19:47 - Social networks

Negli ultimi mesi, sempre più aziende investono per aumentare la loro presenza online su LinkedIn; il presupposto è che una rete più "professionale" attira utenti "premium" e porta vantaggi al business.
Confrontando Linkedin con Facebook, la prima considerazione che emerge è che Facebook è una rete orientata più per i rapporti personali, mentre LinkedIn è focalizzato sulle persone più orientate a fare affari.
In Brasile, secondo uno studio di M. Senso, tra il 95% degli utenti Internet che hanno avuto accesso ad almeno un social network negli ultimi 30 giorni, l’86% ha scelto Facebook conto il 22% di Linkedin.
Lo stesso studio ha trovato che il 72% degli utenti accede a Facebook ogni giorno; il numero scende al 28% nel caso di Linkedin.
Cosa ci dice questo?
Innanzitutto è molto probabile che l'utente Linkedin sia lo stesso che si trova su Facebook - con la differenza che passa più tempo nel secondo. Trovare la persona giusta per fare affari è un compito di targeting più che un passatempo.

Linkedin è un investimento utile?
Assolutamente SI: anche se è molto più semplice e veloce progettare una forte presenza su Facebook (è a buon mercato, abbondano utenti dei media e agenzie specializzate), un rapporto nato da LinkedIn ha vantaggi che possono essere sfruttati da parte delle imprese di tutte le dimensioni .
In primo luogo, perché guadagnare un posto al sole su Linkedin è il risultato di uno sforzo più ampio, che prevede la partecipazione di gruppo e thread di discussione molto più intensi (quantitativamente e qualitativamente).
In secondo luogo, perché l'accesso a qualsiasi rete dipende sempre dalla motivazione dell'utente. Mentre in reti come Facebook e Twitter vi si possono coinvolgere una vasta gamma di motivazioni, Linkedin ruota effettivamente attorno a un unico scopo: arricchire le relazioni professionali.

Proviamo a stilare un elenco delle 10 best practice per operare su LinkedIn

1) Creazione di una pagina aziendale
Non tutte le aziende ce l’hanno (soprattutto in Italia ahimè), ma una pagina aziendale è fondamentale per "istituzionalizzare" la presenza di un marchio e mettere in chiaro Mission e Vision. In parallelo, la pagina aziendale consente di raccogliere, nello stesso ambiente, tutti i dipendenti della società: ciò consente di aumentare in modo significativo il potere del marchio in collaborazione con l'intervento di tutti. Se una società è il risultato della somma dei suoi dipendenti, questo è l'ambiente migliore per dimostrarlo.

2) Rendere la tua pagina un "centro aziendale"
La pagina della società (e il proprio profilo professionale, per inciso) può servire come una sorta di piattaforma informativa - un centro da cui gli utenti possono essere mirati a piattaforme diverse in funzione delle relazioni richieste. Ad esempio: c'è un ambiente che riunisce presentazioni tecniche su Slideshare? Postatelo sulla vostra pagina LinkedIn. La pagina aziendale che nasce da utenti alla base del processo produttivo, avrà un riflesso molto più utile per i tuoi visitatori.

3) Partecipare a gruppi di discussione
Ogni azienda è ovviamente specializzata in qualcosa (o un tipo di prodotto o di una gamma di servizi). Quindi, trovare gruppi per discutere di un argomento sul quale la vostra azienda è specializzata, è un modo perfetto per fare marketing e attirare più pubblico.

4) Rispondere agli utenti
Molti utenti postano domande che sono aperte a qualsiasi profilo: rispondete in modo proattivo sempre. Siate coinvolti e appassionati.

5) Chiedere agli utenti
Se si desidera che gli utenti interagiscano con il vostro marchio, date loro gli strumenti per farlo. Se c'è un nuovo progetto a cui la tua società sta lavorando, questa è l'occasione ideale per chiedere la collaborazione della rete.

6) Aggiorna il tuo status
Avere uno stato aggiornato, proprio come su Twitter o Facebook, è essenziale, ma Linkedin è una rete professionale - e si devono solo inserire le informazioni professionalmente rilevanti. Vuoi condividere una foto di suo figlio appena nato? Fallo da qualche altra parte.

7) Mantenete il vostro profilo sempre completo
L'informazione è fondamentale nel compilare il campo “profilo”: più sarà completo, più sarà facile per gli altri connettersi con te. Ma attenzione alla sintesi!

8) Salva le ricerche
Su Linkedin, è possibile salvare le ricerche con i filtri che determinano il profilo esatto del professionista e/o cliente che cercate. In tal modo, la stessa Linkedin notifica ogni volta che qualcuno con queste caratteristiche entra nella vostra rete.

9) Esplora le applicazioni
Linkedin ha applicazioni che possono essere molto utili per tutte le imprese ed i profili, consentendo una migliore definizione delle caratteristiche e modi più pratici per condividere la conoscenza. Queste applicazioni possono essere utilizzate per integrare in modo estremamente ricco il tuo profilo, il che lo renderà più rilevante per tutti gli utenti suscitando interesse e curiosità.

10) Essere selettivi nelle connessioni
A differenza di Facebook (e la maggior parte delle reti), le connessioni effettuate in Linkedin sono più rilevanti per la qualità rispetto alla quantità. E’ necessario avere il tempo di rispondere e interagire perfettamente con le connessioni. E se smettete di creare connessioni con migliaia e migliaia di utenti, il vostro lavoro sul social risulterà meno efficace. La regola è semplice: più click = più attenzione =maggiore possibilità di generare business.

LinkedIn è un ambiente costruito per la socializzazione professionale. La cosa più difficile nel suo utilizzo è proprio capire la necessità di rompere alcuni paradigmi - come l'attenzione per la qualità delle connessioni (spesso si guarda solo alla quantità) e di partecipare attivamente (piuttosto che chiedere a qualcuno di farlo per voi).
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